È tornato il duo Kean-Gud? Vanoli si affida ai suoi top per salvare i viola dalla retrocessione
Il destino dei giocatori baciati dal talento è sempre stato quello di avere sulle proprie spalle oneri e onori. La storia del calcio ci insegna infatti che in tutte le squadre, da quelle in lotta per vincere titoli a quelle in lotta per salvarsi, ci sono calciatori che inevitabilmente, per via di qualità sopra la media, ricevono pressioni maggiori rispetto ai compagni. È questo il caso per la Fiorentina del duo offensivo formato da Kean e Gudmundsson, con entrambi gli attaccanti viola che, per motivi diversi, nel corso di questo disastroso avvio di stagione del club gigliato hanno subito vari attacchi per il rendimento non sufficiente mostrato.
I motivi delle critiche
Mentre per Kean le critiche, memori anche dei 25 gol totali della scorsa stagione e di un atteggiamento da trascinatore mostrato in ogni gara, sono sempre state più contenute e rivolte in particolare a una mancanza di cinismo sotto porta. Diverso è il discorso per quanto riguarda Gudmundsson. L'islandese tra i due è infatti quello che è stato maggiormente bersagliato dalla critica sia per via dell'atteggiamento mostrato in alcune circostanze in campo sia per via del fatto che da quando è sbarcato a Firenze non ha ancora mostrato quelle qualità che invece a Genova sponda Genoa lo avevano portato ad essere tra i talenti più importanti e interessanti dell'intera Serie A, attirando su di se come rivelato dallo stesso Gudmundsson gli interessi sia della Juventus che dell'Inter. La fine del processo che lo vedeva accusato di violenze sessuali con la conseguente assoluzione sembra però aver portato ad una piccola scintilla nello spirito e nella testa da parte di Albert, che sia nella nefasta sconfitta contro il Sassuolo (dove è stato quantomeno uno dei pochi a provarci) sia nel successo in Conference Legaue di giovedì ha fatto intravedere qualcosa di diverso.
I segnali della Conference e la sfida al Verona
La notte della vittoria contro la Dinamo Kiev, oltre ai rispettivi gol, ha infatti messo in mostra nuovamente le qualità sia del numero 10 che anche quelle di un Moise Kean tornato segnare su azione e protagonista di una gara da gladiatore del reparto d'attacco di Vanoli. I due hanno dato più di qualche segnale positivo che può lasciar ben sperare una tifoseria con il morale al minimo storico viste le zero vittorie in campionato e l'ultima posizione occupata in classifica a quota 6 punti. Domani infatti la squadra di Paolo Vanoli avrà di fronte a se una partita, quella delle ore 15:00 al Franchi contro il Verona, che può e deve essere considerata come una vera e propria finale. In palio ci sono tre punti da cui inevitabilmente passa gran parte della permanenza in Serie A della Fiorentina, con una classifica che vede le dirette concorrenti, Verona compreso, iniziare a smuovere posizioni con prestazioni e risultati convincenti.
Una coppia fuori categoria
Inevitabile dire dunque che se la Fiorentina vorrà invertire la rotta ed uscire da questa situazione di crisi dovrà farlo affidandosi ad una coppia che fino ad oggi in campionato ha accumulato appena 4 gol in totale, un bottino troppo misero per due giocatori potenzialmente da circa 30 gol. Ovvio che la somma totale è calata soprattutto per via di un Kean che non vede più la porta come la scorsa stagione, ma è altrettanto ovvio sottolineare come in questi casi per riprendere a segnare basti un piccolo abbrivio positivo che, chissà, magari è stato dato proprio da quei gol che entrambi hanno messo a segno contro la Dinamo Kiev. Una cosa è certa, sulla carta, che nel calcio spesso conta zero, nessuna squadra in lotta per la salvezza ha una coppia offensiva di questo livello. Ecco perché ora tocca soprattutto a loro tirare fuori la Fiorentina dall'incubo della retrocessione.






