Prima l'ACCVC, presto la Curva: la frattura tra società e tifo è imminente
Il Franchi che si svuota prima del triplice fischio è un’immagine che vale più di mille parole. È la fotografia più nitida del crescente malcontento che sta attraversando Firenze e il popolo viola, esasperato da un momento sportivo sempre più cupo e da una distanza ormai evidente tra la squadra, la società e la sua tifoseria.
Il primo passo dell'ACCVC
Il segnale più forte, per certi aspetti definitivo, è arrivato però fuori dal campo. A rompere ufficialmente gli indugi è stata l’ACCVC, che nella serata di ieri ha diffuso una durissima nota destinata a segnare una cesura profonda tra passato e presente. Al netto delle contestazioni portate avanti nei mesi scorsi dalla Curva Fiesole all’indirizzo dell’ormai ex direttore sportivo Daniele Pradè, le parole dell’Associazione – chiuse con il perentorio “Non ci riconosciamo più in questa società, le nostre strade da oggi si dividono” – certificano una frattura che va ben oltre la contingenza dei risultati.
Presto toccherà alla Curva Fiesole
Adesso la domanda che rimbalza con insistenza in città è una sola: quale sarà la prossima mossa delle altre anime del tifo organizzato, a partire proprio dalla Curva Fiesole? Un primo, significativo segnale è già arrivato domenica sera al Franchi, durante la sfida persa contro il Verona. Dopo il gol del 2-1 gialloblù, la Curva ha rimosso gli striscioni e ha lasciato lo stadio con largo anticipo rispetto al fischio finale, trasformando il silenzio e l’assenza in una forma di protesta più assordante di qualsiasi coro. A seguire, un gruppo di ultras ha atteso la squadra in via Carnesecchi, salvo poi abbandonare la postazione una volta appreso che Ranieri e compagni erano stati scortati direttamente al Viola Park.
La presa di posizione
La sensazione, però, è che sotto la cenere si nascondano numerosi tizzoni incandescenti, pronti a prendere fuoco. Le prossime ore e i prossimi impegni faranno da cartina tornasole. A partire dalla trasferta europea di giovedì a Losanna, dove sono attesi quasi 900 tifosi viola: un numero importante, che lascia presagire una presa di posizione dura e visibile, destinata a essere ribadita con ancora maggiore forza in occasione della successiva gara interna contro l’Udinese. Il clima è teso, la pazienza della piazza appare ormai agli sgoccioli. E le iniziative di protesta non sembrano destinate a fermarsi. La sensazione sempre più diffusa è che la rottura tra Firenze e la proprietà viola non sia più un’ipotesi astratta ma uno scenario imminente.






