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TMW RADIO - De Biasi: "Mancio, occhio alla Turchia! Mourinho sveglia una Roma assopita"TUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
giovedì 6 maggio 2021, 19:28Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - De Biasi: "Mancio, occhio alla Turchia! Mourinho sveglia una Roma assopita"

Gianni De Biasi, ct dell’Azerbaigian, ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Gianni De Biasi, ct dell'Azerbaigian, ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Il lavoro sta proseguendo, c'è tanto da fare e necessità di crescere in fretta nonostante siamo limitati dal fatto che tutti i miei calciatori giochino in Azerbaigian. Conto sulla voglia di mettersi alla prova".

Prossimi impegni?
"Sfideremo la Turchia, poi Bielorussia in amichevole e quindi la Moldavia. Ricominceremo poi a settembre con le qualificazioni per Qatar 2022".

Quanto cambia sfidare squadre più forti?
"Sono test probanti, la Turchia è in crescita e ha tanti giocatori fuori dalla nazionale: di giocatori del loro campionato hanno quasi solo riserve. Il know how acquisito fuori lo portano nella nazione e infatti hanno raggiunto risultati interessanti: anche l'Italia dovrà prenderli con le pinze all'esordio".

Mancini le chiederà qualche consiglio?
"Se gli serve anche più d'uno, ma penso abbia uno staff d'osservatori che possa seguire con qualità gli avversari".

Come potrà essere l'Europeo dell'Italia?
"Io ho buone sensazioni, la nazionale ha qualità e un giusto mix esperienza-gioventù: c'è solo da tenere a bada qualche eventuale tensione della vigilia, viste le aspettative e il fatto che siano imbattuti da un bel po'. Hanno le carte in regola: c'è anche chi è più forte ma bisogna vedere in che condizione ci si arriva".

Cos'ha pensato quando ha letto della Superlega?
"Ho capito che sotto sotto c'è voglia di portare ulteriori entrate nelle casse dei grandi club a danno sicuramente dei più piccoli: fosse andata in porto la Superlega, non credo proprio vada giù a cascata tutto per le altre. Lo riprenderanno magari in mano nei prossimi anni, ma sotto vigilanza di UEFA e FIFA. Ci sono cose da migliorare, e capisco smania e corsa agli armamenti, ma quello che conta è mettere dei limiti, o ci facciamo male tutti insieme. Se si deve alimentare così tanto, questo sistema non so come potrà reggere".

L'idea di più campionati nazionali accorpati può rialzare il livello di chi non è oggi tra i top-5?
"Quello sì, può aiutare per esperienza ed interscambio, è un modello che è possibile seguire. Deve essere studiata precisamente, magari tra Belgio e Olanda potrebbero strutturare un campionato più interessante e stimolante. In Italia secondo me c'è un campionato competitivo, quest'anno è stato ampiamente dimostrato. Ci sono lotte all'ultimo sangue sia per la zona Champions che per evitare l'ultimo posto per la retrocessione".

Quanto condiziona un campionato di basso livello per una nazionale?
"Prima del '91, quando l'Azerbaigian poteva giocare nel campionato russo, aveva uno scenario molto positivo a livello tecnico. Oggi c'è un campionato piccolo, di otto squadre con massimo sei stranieri per rosa e l'obbligo di almeno sei azeri e un U20 in campo. Ci sono troppi lacci e lacciuoli: i giocatori azeri sono pochi, non fanno neanche chissà che per farsi scegliere. Se si liberalizza magari si fa capire che senza lottare non si gioca in prima serie, e lo dico a mio discapito, ma potrebbe crescere il movimento. Almeno stimoli quelli addormentati perché tanto giocano comunque".


Che finale sarà Chelsea-Man City di Champions?
"Il Chelsea è pericolosissimo, il pronostico non mi sembra affatto scontato e stavolta meno di altre. Tuchel è riuscito a inserirsi in poco più di 90 giorni e ha fatto decollare i giovani che ha, il Manchester City invece è una squadra stellare ma può essere messo in difficoltà".

Come valuta il ritorno di Mourinho?
"Come mossa mediatica è fantastica, risveglia l'ambiente di Roma che si era assopito: è un comunicatore straordinario e credo che, reduce dagli schiaffoni recenti, pure lui dentro di sé avrà un po' l'ego minato. Non capisco come non abbia ottenuto risultati con le squadre che aveva, penso anche all'ultimo Tottenham".

Pioli si gioca il futuro con la Champions?
"Erano in cima, per un bel pezzo, e poi questo rallentamento pericoloso, direi eccessivo, nell'ultima parte. Hanno avuto le loro difficoltà ma credo abbiano ancora chance per la Champions, porterebbe in fondo il lavoro di un allenatore serio e competente come Stefano che stimo tantissimo e a cui auguro ogni fortuna".

Torino, scampato pericolo?
"Credo di sì, vedo squadre con più difficoltà. Voglio vedere come finisce Benevento-Cagliari: se perde, il Benevento è l'indiziata numero uno per la retrocessione".

La Fiorentina è calma?
"Per me è una squadra che ha qualità, ed è veramente strano vederli a quel livello. Qualche problema c'è, non conosco la natura: ci sono buoni elementi che non rendono quanto ci si potrebbe aspettare. Vlahovic è quello che ha le qualità più grandi ma ci sono altri giocatori, penso a Castrovilli anche se ha perso un po' di smalto nell'ultimo periodo. Forse la rosa deve essere un po' svecchiata, inserendo gente di personalità: Firenze, specie col pubblico, è un ambiente che pesa".

Il calcio più equo dovrebbe cercare realtà come Empoli e Cittadella?
"Su tutti il Cittadella, ci ho tanti amici e mi piace tantissimo. Una realtà piccola ma gestita bene, da gente capace. Su tutti il direttore Marchetti, che ogni anno rinnova con giovani, mai con certezze assolute, trovando però sempre un contributo importante. L'ho sentito un'ora fa e io gli ho detto che spero sia la volta buona di vederli in Serie A. Poi vabbè, l'Empoli... Non è nemmeno una piccola realtà, è una cosa seria che ha messo in mostra grandi allenatori e giocatori".

Ha un altro sogno da coronare nella sua carriera?
"Sì, lo lascio lì nel cassetto e quando sono pronto magari ve lo dico in privato!".