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Roma nun fa’ la stupirà stasera… Incantato da Seedorf
Ci siamo. E’ il giorno della finale di Conference League tra Roma e Feyenoord. Tirana è una sorta di feudo giallorosso a giudicare della nutrita presenza di tifosi della Maggica. L’importanza della posta in gioco è altissima. Chi snobba questa finale è perché non ha la possibilità di giocarsela, non c’è altra motivazione. “Tutta invidia”, diceva mia nonna… La Roma si gioca tanto, tantissimo in questa partita. Dovesse riuscire a portarsi a casa la coppa, il suo futuro diventerebbe decisamente più roseo. La società sarebbe stimolata ad investire ancor di più per provare ad alzare l’asticella. Mourinho, già amatissimo nella capitale, acquisirebbe ancor più potere e, ultimo aspetto, tanti giocatori della rosa capirebbero cosa significa vincere a certi livelli (e, si sa, la fame vien mangiando).
Attenzione, il Feyenoord non è una squadretta, tutt’altro… Gli olandesi, esattamente come la Roma, hanno iniziato l’avventura in Conference League dai preliminari. Hanno dovuto superare ben tre turni di qualificazione prima di accedere alla fase a gironi. Primi nel Gruppo E poi ha fatto fuori, nella fase ad eliminazione diretta, Partizan, Slavia Praga e O.Marsiglia senza perdere mai una partita. Massima cura nei confronti di Dessers, l’attaccante belga che ha segnato più gol di Abraham in Europa League (10). Insomma, una squadra che è arrivata in finale brillando dall’inizio del torneo. Un motivo in più per affrontarla nella maniera corretta. Mourinho sa perfettamente che servirà una Roma super attenta per non rischiare di tornare da Tirana con una forte delusione che potrebbe anche smorzare il grande entusiasmo che si respira nel mondo giallorosso. E’ la partita più importante della storia recente della Roma. Come ha detto bene Totti in mix zone durante l’Integrational Heroes… “Speriamo bene”.
A proposito di Integrational Heroes, i miei complimenti a Eto’o per aver raggruppato tante leggende sul campo di San Siro. Peccato per il poco pubblico ma la contemporanea festa del Milan scudettato ha inciso (e non poco). Ho osservato con attenzione tutti coloro che sono scesi in campo. Bene, continuo a pensare che Seedorf sia un marziano (lo pensavo anche quando giocava). A 46 anni suonati, ha deliziato gli appassionati di calcio presenti con giocate di classe sopraffina (e pure due gol che non guastano mai). Un fenomeno assoluto… Personalità da vendere e talento infinito, pazzesco… Lo so, volete sapere chi non ha più, diciamo così, il passo di una volta. Beh Kluivert non scatta più come ai bei tempi ma il fascino è quello di sempre. Chi sembra aver bevuto l’elisir dell’eterna giovinezza è Zanetti. Sulla sua fascia ha corso, corso e ancora corso. Ma come diavolo ci riesce?
Menzione d’onore per Pippo Inzaghi. Potrà dire di aver segnato il primo gol al nuovo portiere dell’Inter Onana (che tra l’altro ha fatto buoni interventi e si è divertito). Basta parlare di calcio d’altri tempi, c’è da fare il tifo per la Roma!
Attenzione, il Feyenoord non è una squadretta, tutt’altro… Gli olandesi, esattamente come la Roma, hanno iniziato l’avventura in Conference League dai preliminari. Hanno dovuto superare ben tre turni di qualificazione prima di accedere alla fase a gironi. Primi nel Gruppo E poi ha fatto fuori, nella fase ad eliminazione diretta, Partizan, Slavia Praga e O.Marsiglia senza perdere mai una partita. Massima cura nei confronti di Dessers, l’attaccante belga che ha segnato più gol di Abraham in Europa League (10). Insomma, una squadra che è arrivata in finale brillando dall’inizio del torneo. Un motivo in più per affrontarla nella maniera corretta. Mourinho sa perfettamente che servirà una Roma super attenta per non rischiare di tornare da Tirana con una forte delusione che potrebbe anche smorzare il grande entusiasmo che si respira nel mondo giallorosso. E’ la partita più importante della storia recente della Roma. Come ha detto bene Totti in mix zone durante l’Integrational Heroes… “Speriamo bene”.
A proposito di Integrational Heroes, i miei complimenti a Eto’o per aver raggruppato tante leggende sul campo di San Siro. Peccato per il poco pubblico ma la contemporanea festa del Milan scudettato ha inciso (e non poco). Ho osservato con attenzione tutti coloro che sono scesi in campo. Bene, continuo a pensare che Seedorf sia un marziano (lo pensavo anche quando giocava). A 46 anni suonati, ha deliziato gli appassionati di calcio presenti con giocate di classe sopraffina (e pure due gol che non guastano mai). Un fenomeno assoluto… Personalità da vendere e talento infinito, pazzesco… Lo so, volete sapere chi non ha più, diciamo così, il passo di una volta. Beh Kluivert non scatta più come ai bei tempi ma il fascino è quello di sempre. Chi sembra aver bevuto l’elisir dell’eterna giovinezza è Zanetti. Sulla sua fascia ha corso, corso e ancora corso. Ma come diavolo ci riesce?
Menzione d’onore per Pippo Inzaghi. Potrà dire di aver segnato il primo gol al nuovo portiere dell’Inter Onana (che tra l’altro ha fatto buoni interventi e si è divertito). Basta parlare di calcio d’altri tempi, c’è da fare il tifo per la Roma!
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