Fiorentina, una Serie A partita male e chiusa forte. La Conference per cambiare la stagione
Rimanendo però al campionato, plurimi impegni che hanno portato a giocare la bellezza di 60 partite stagionali, come nessun'altra in Italia, il risultato finale può essere considerato ampiamente sufficiente.
Anche in virtù del significato "nascosto" dell'8° posto, potenziale biglietto per la prossima Conference League in caso di nuovi interventi sulla Juve, lato UEFA. Per alcuni è stata una vetrina importante: chiedere ad Amrabat, giunto alla stagione della rivelazione su alti livelli (compreso un Mondiale da stella) e potenziale cessione a peso d'oro in estate, o a Kouame sulle cui spalle spesso la Viola si è aggrappata nella prima parte di stagione o ancora a quel Gonzalez il peso della cui assenza si è ben misurato nel momento in cui è rientrato. Tra le grandi delusioni invece Jovic, il cui unico modo per far scordare la brutta stagione (per fortuna dei viola nel mentre ha invece trovato il modo di imporsi Cabral) è incidere nella finale di Praga del 7. Una vittoria quella sera porterebbe la valutazione stagionale sulla squadra da una sufficienza ampia a qualcosa di più bello.