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Fiorentina, nel giorno in cui doveva esserci la svolta viola, di viola non c'era nemmeno la maglia

Fiorentina, nel giorno in cui doveva esserci la svolta viola, di viola non c'era nemmeno la magliaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Niccolò Righi
Oggi alle 06:30Serie A
Niccolò Righi

Piove. Il gatto è morto. La fidanzata mi ha lasciato... e io tengo alla Fiorentina”. Vogliamo partire dalla celebre citazione di Federico Buffa - traslata in questo caso dal basket al calcio - per descrivere lo stato d’animo che in questo momento regna per larga parte a Firenze. La Fiorentina perde la nona partita della sua stagione ma questa volta il peso del ko è ancora maggiore, perché arrivato con una diretta concorrente come l’Hellas Verona, penultima ma +6 rispetto ai viola. Sei, come i punti raccolti finora dalla squadra toscana finora in stagione sui 45 disponibili e che adesso vede la Serie B come un incubo che le si sta materializzando davanti agli occhi.

La parita
La gara giocata in campo dalla Fiorentina non è nemmeno tra le peggiori della stagione: la squadra parte forte, con coraggio e ha sui piedi di Kean due belle occasioni. Sul finale di primo tempo, però, la difesa viola si apre come il Mar Rosso, Ranieri non riesce a reggere lo scatto di Orban e De Gea si fa trovare totalmente fuori posizione su un tiro debole e lento del tedesco. Nella ripresa lo partito è simile: la Fiorentina chiude i padroni di casa nella loro metà campo, ha sui piedi diverse occasioni per pareggiare e alla fine ci riesce nel modo più rocambolesco possibile, con uno sfortunatissimo autogol del difensore Unai Nunez. Paradossalmente il gol anestetizza i viola che nei 300 minuti restanti calano di ritmo e hanno soltanto una sola (grossa) occasione con Gudmundsson. Gli avversari prendono nuovamente coraggio e in pieno recupero - una costante ormai in questa stagione - riescono a scardinare una difesa viola non allucchettata con chissà che cura.

Vanoli sotto esame
Se in campo la squadra qualche segnale di coraggio sembrava averlo mostrato, il grande assente di ieri al Franchi è stato Paolo Vanoli. Il tecnico della Fiorentina finora non ha portato quasi niente: nessun cambio tattico, nessun cambio caratteriale e, di conseguenza, nessun cambio di risultati. Nelle sue prime cinque di gare di campionato Vanoli ha pareggiato le prime due e perso le successive tre, a cui vanno aggiunti un’altra sconfitta e una vittoria in Conference League. Ecco perché l’ipotesi di un ennesimo esonero, con la panchina che a quel punto potrebbe essere affidata al tecnico della Primavera Galoppa, non appare così lontano dalla realtà. Le prossime ore potrebbero essere decisive. Ore che la Fiorentina passerà al Viola Park, dove da ieri ha iniziato il ritiro in silenzio stampa fino a data da destinarsi. Quello di oggi doveva essere il giorno della rinascita viola, ma di viola, al Franchi, non c'era nemmeno la maglia.

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