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Fiorentina ultima in classifica: Pioli is on fire, letteralmente. La panchina adesso scotta
Sarà un sessantesimo compleanno amarissimo quello di Stefano Pioli: tra meno di un'ora il tecnico parmigiano spegnerà le candeline, ma in casa Fiorentina c'è pochissima voglia di festeggiare dopo la quarta sconfitta in campionato su sette partite giocate. I viola, senza la Conference League, sarebbero ancora a secco di successi in stagione e con il ko di stasera, cadono all'ultimo posto della classifica a pari merito con Genoa e Pisa, che nel weekend hanno ottenuto un punto a testa.
Nemmeno lo stadio che è stato la sua casa per cinque anni è stato clemente con Pioli, né con la sua Fiorentina, sconfitta in rimonta dopo il vantaggio illusorio firmato Gosens, che aveva sbilanciato la sfida in favore dei viola in modo forse immeritato. La doppietta di Leao ha rimesso a posto le cose per il Milan, ora capolista solitario della Serie A.
Cose che non interessano all'ex Pioli, che con i rossoneri ha vinto uno Scudetto storico, ma che ora deve pensare a problemi serissimi in viola: Kean continua ad essere un lontano parente del bomber implacabile che è stato con Palladino, la difesa concede troppo e neanche il rinnovato centrocampo costruito in estate sta riuscendo a dare le risposte attese. E il calendario ora fa paura, visto che le prossime due avversarie si chiamano Bologna, dell'ex sempre avvelenato Italiano, e Inter.
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