
Deja-vu Fiorentina. Fiducia piena in Pioli, Pradè fa il parafulmini
Sono passate due settimane da Fiorentina-Roma, eppure la situazione è la medesima anche dopo la partita contro il Milan: Viola sconfitta dopo essere passata in vantaggio, con l'avversaria che sale al primo posto e con la classifica che resta drammatica. Pioli a San Siro ha cambiato schieramento tattico tornando al centrocampo a tre con Fagioli lasciando Gudmundsson in panchina, ma non è bastato per invertire una tendenza preoccupante con soli tre punti in sette partite, anche se ci è voluto un rigore che ha fatto infuriare tutta la Fiorentina per permettere ai rossoneri di vincere.
Una Fiorentina diversa
Quadrata in difesa e a centrocampo, a San Siro è mancata come spesso in questo inizio di stagione la finalizzazione, con la squadra che ha chiuso con un solo tiro in porta, quello del gol di Gosens a porta vuota su un mezzo regalo di Maignan e Gabbia. Palloni toccati da Kean prima e da Piccoli poi praticamente zero, anche se davanti c'era un Milan che fa della solidità difensiva la sua cifra stilistica. Fatto sta che per alcuni tratti la Fiorentina ha giocato alla pari con gli avversari nonostante le difficoltà e da questo vorrà ripartire Pioli, tenendo conto del fatto che però ancora una volta ha perso una partita da una posizione di vantaggio.
Avanti con Pioli
Il ds Pradè è tornato a parlare in mezzo alla tempesta, con il settore ospiti che a San Siro ha di nuovo intonato cori contro il dirigente e con il mercato estivo che per ora è un flop. "La colpa è solo mia, se qualcuno se ne deve andare quello sono io" le parole di Pradè che prova a fare da parafulmini e a prendersi le responsabilità della situazione ben sapendo che dagli USA non c'è alcuna intenzione di cambiare. Neanche in panchina, dove Pioli resta ben saldo al suo posto e viene considerato "l'unico che può raddrizzare la situazione". Fiducia completa dunque nel tecnico che però contro il Rapid Vienna e soprattutto contro il Bologna si giocherà tanto.







