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L’urlo di Hien spacca il muro (e la paura): tre punti "sporchi" che svoltano una stagione
Oggi alle 01:00Primo Piano
di Lorenzo Casalino
per Tuttoatalanta.com

L’urlo di Hien spacca il muro (e la paura): tre punti "sporchi" che svoltano una stagione

Ci sono vittorie che vanno appese al museo del calcio per la bellezza, e poi ci sono vittorie che vanno messe in cassaforte, chiuse a doppia mandata e buttata la chiave. Quella di Marassi appartiene di diritto alla seconda categoria. Perché diciamocelo chiaramente, senza girarci troppo intorno: per 94 minuti, l'Atalanta ha fatto di tutto per complicarsi la vita in una serata che il destino (sotto forma di cartellino rosso a Leali dopo 3 minuti) sembrava aver apparecchiato su un piatto d'argento.

Invece no. Giocare in 11 contro 10 paradossalmente è diventata la nostra trappola. Il Genoa si è chiuso a riccio, ha alzato un muro di disperazione e orgoglio, e noi? Noi abbiamo sbattuto la testa contro quel muro con una manovra lenta, a tratti scolastica, spesso prevedibile. Sembrava una di quelle serate stregate, dove la palla gira alla velocità di una lumaca e le idee restano negli spogliatoi. Fino a quando il destino ha deciso di restituirci il favore.

Isak il terribile: quando il difensore si traveste da bomber. Non Scamacca (ingabbiato), non De Ketelaere (troppo timido), nemmeno i nuovi entrati. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato l'eroe che non ti aspetti: Isak Hien. Un gigante che di mestiere dovrebbe evitare i gol, ma che al 94' ha deciso di sentire il richiamo della foresta, buttandosi in area come un rapace. Il suo gol è un mix di rabbia e liberazione. È la testata che rompe l'incantesimo e ci regala una vittoria esterna che mancava dal 21 settembre. Un'eternità.

Hien si prende la copertina e il voto più alto (7 pieno), salvando la baracca. Perché se è vero che "vincere aiuta a vincere", è altrettanto vero che la prestazione lascia più di un punto interrogativo.

Le note stonate: Ederson e quel Samardzic "irritante". Bisogna essere onesti, anche nella gioia. Se Hien è stato il salvatore, altri hanno remato controcorrente. Ederson continua a essere la copia sbiadita del dominatore dell'anno scorso: lento, impreciso, un corpo estraneo (voto 5). E poi c'è il capitolo Samardzic. Entrare in una partita così bloccata con quella sufficienza, rimediando un giallo inutile e rallentando il gioco, è un peccato capitale. "Nocivo", dicono le nostre pagelle. Per puntare in alto serve un'altra testa, non solo i piedi buoni.

Per Mario, oltre i tre punti. Ma alla fine, tutto passa in secondo piano di fronte al cuore di questo gruppo. Le parole di Musah e la dedica di Palladino nel post-partita ci ricordano che il calcio è importante, ma la vita lo è di più. Questa vittoria, sofferta, brutta, sporca e cattiva, è tutta per Mario Pasalic. L'abbraccio virtuale della squadra al compagno colpito dal lutto vale più di qualsiasi analisi tattica. L'Atalanta torna nella "parte sinistra" della classifica, ma soprattutto dimostra di essere una famiglia. E stasera, va bene così.

GENOA-ATALANTA 0-1
94' Hien

LE PAGELLE NERAZZURRE

HIEN 7 (IL MIGLIORE): Provvidenziale. Dietro annulla tutti, davanti si traveste da centravanti e risolve un rebus irrisolvibile. Eroe per caso (ma non troppo).

ZALEWSKI 6,5: Entra e dà la scossa. Suo il cross pennellato per il gol decisivo. Elettrico.

CARNESECCHI 6: Spettatore vigile, risponde presente sull'unico vero brivido.

DE ROON 6: Professore di gestione, si adatta a fare il braccetto con intelligenza.

SCAMACCA 5: Ingabbiato nella morsa rossoblù. Serata di frustrazione e zero palloni giocabili.

EDERSON 5: Irriconoscibile. Manca cattiveria, manca leadership. La brutta copia del giocatore che fu.

SAMARDZIC 5: Atteggiamento irritante. Entra con sufficienza e rimedia un giallo inutile. Occasione sprecata.

PALLADINO 5,5: Salvato dal gong. La squadra con l'uomo in più è apparsa lenta e confusa. I tre punti sono oro, la prestazione è da rivedere.

IL POST-GARA:
Palladino: «Vittoria di carattere, ma dovevamo chiuderla prima. Dedicata a Mario Pasalic».
Hien: «Gol importante, ma conta aver ritrovato i tre punti fuori casa».
Musah: «Difficile avere pazienza contro chi si chiude in 10. Questa vittoria aiuta l'autostima».

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