
Genoa, il progetto di Sucu: "Una holding quotata in Borsa insieme al Rapid"
Una holding quotata in Borsa, per controllare insieme Genoa e Rapid Bucarest. È questo il progetto di Dan Sucu, proprietario di entrambi i club, che lo ha raccontato ieri in un’intervista rilasciata ieri allo Ziarul Financiar, quotidiano economico rumeno che fa riferimento alla Confindustria locale, di cui Sucu è presidente: “Ho investito 40 milioni di euro nel calcio in Romania e ho contribuito con un aumento di capitale di 40 milioni di euro al Genoa.
La strategia per Rapid e Genoa è quella di consolidare finanziariamente i due club e creare sinergie tra loro - ha spiegato Sucu -. In futuro, potremmo costituire una holding quotata in Borsa. Il Rapid punta a raggiungere un budget di 20 milioni di euro l’anno prossimo per competere costantemente tra i primi tre posti in Liga 1 e partecipare ai gironi delle coppe europee, mentre il Genoa punta ad aumentare il budget a 100 milioni di euro.
La gestione di una squadra di calcio in Italia è più complessa di quella di una romena, perché comporta somme maggiori e una concorrenza più agguerrita tra i club. In Italia, a Genova, l’investimento è stato di circa 40 milioni di euro e il budget di spesa annuale è di 80 milioni di euro. Tuttavia, il club si trova ad affrontare un deficit di 15-20 milioni di euro e debiti storici di 150 milioni, che devono essere saldati. I finanziamenti nel calcio italiano sono costosi, con tassi di interesse intorno al 7%. Bisogna anche prestare attenzione alle prestazioni sportive, perché bisogna ottenere almeno 40 punti per essere sicuri di non retrocedere”.
Nella chiacchierata con il quotidiano romeno, Sucu ha parlato anche di come sia rimasto colpito dal rapporto tra il club ligure e i suoi tifosi: “Il Genoa è molto coinvolto sul territorio, c’è una simbiosi molto forte tra le persone e la squadra. Con il Rapid, nel nostro anno migliore, abbiamo raggiunto quota 6.000 abbonamenti venduti in uno stadio da 12.500 posti. Al Genoa, sono stati venduti 29.000, tutti quelli messi in vendita, su 33.100 posti nello stadio. In estate ero in una località di montagna nel Tirolo italiano, dove il Genoa stava svolgendo il ritiro, e oltre 500 famiglie di tifosi sono venute a trascorrere le loro vacanze in quella località solo perché la squadra si stava allenando lì. I genitori guardavano gli allenamenti, le amichevoli e organizzavano la loro vacanza esattamente dove si trovava la squadra”
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