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TMW RADIO - Spaziante: "Il calcio ha perso perché il Covid è solo la spallata. Procuratori signori"
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Matteo Spaziante intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Matteo Spaziante, giornalista di ANSA e Calcio&Finanza, è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando col presentare il suo ultimo libro "Il calcio ha perso", scritto a quattro mani con Franco Vanni: "Possiamo dire che è stata persa l'andata, siamo a un punto di non ritorno: il Covid ha solo complicato una situazione al di sopra delle proprie possibilità da diversi anni, ha dato solo l'ultima spallata. E ora ne viviamo le conseguenze".
Quali domande vi hanno guidati?
"Uno dei temi trattati con maggior interesse è la Superlega, come nasce e come è naufragata in 48 ore di metà aprile, nonostante il progetto poi viva ancora nelle retrovie. Poi volevamo capire come si muovano i procuratori e perché in questi ultimi anni siano diventati più protagonisti di calciatori e club. O come la Serie A sia passata dallo splendore degli anni Novanta a oggi".
Chi sono oggi i signori del calcio?
"Al momento attuale i procuratori. Hanno tirato loro le fila negli ultimi anni, spostando giocatori a proprio piacimento e spesso per motivazioni economiche e non tecniche".
Come vi ponete sui giocatori?
"Vanno messi a metà: dal punto di vista economico hanno vinto ma da quello sportivo... Basti pensare a un Mondiale biennale che andrebbe a complicare ancora di più un calendario già pieno. Però economicamente sono gli unici che non hanno subito cambiamenti: vediamo nelle ultime settimane richieste come nell'epoca pre-Covid".
Ci spiega cos'è l'indice di liquidità?
"C'è un motivo, ci sono dei regolamenti che obbligano i dirigenti a comportarsi in una certa maniera. Per utilizzare parole semplici, diciamo che è un indice che spiega quanto una società sia in grado a soddisfare gli impegni finanziari a breve termine. A quel punto devi rimetterti in pari, anche attraverso cessioni".
Dove il calcio italiano ha fallito nel rincorrere la Premier?
"Quando correvano, negli anni Novanta, si sono cullati sugli allori e ora il divario sembra davvero incolmabile. In Inghilterra si lavora in un determinato modo da 25 anni, la Serie A indietro da ogni punto di vista e quello più in vista è l'infrastrutturale, degli stadi".
Tema spezzatino.
"In questo caso parliamo di sconfitta soprattutto per i tifosi. Si ricerca maggiore visibilità per le partite ma i tifosi non sono aiutati".
Sarà servita la lezione Salernitana per le multiproprietà?
"Ci sono due situazioni attualmente attive: il Mantova, di Setti dell'Hellas Verona, e il Bari di De Laurentiis che ha anche il Napoli. Gravina ha ribadito che non ci saranno deroghe di alcun tipo e che le situazioni andranno risolte. La Salernitana poteva essere risolta in tempi e modi migliori, era un problema evidente da mesi".
In cosa devono continuare a credere i tifosi?
"Il bello del calcio è sempre la partita, i 90 minuti e i gol. Lo sport che ha fatto appassionare tutti, in fondo, c'è ancora ed è da lì che si deve ripartire, privilegiando maggiormente l'aspetto sportivo".
Quali domande vi hanno guidati?
"Uno dei temi trattati con maggior interesse è la Superlega, come nasce e come è naufragata in 48 ore di metà aprile, nonostante il progetto poi viva ancora nelle retrovie. Poi volevamo capire come si muovano i procuratori e perché in questi ultimi anni siano diventati più protagonisti di calciatori e club. O come la Serie A sia passata dallo splendore degli anni Novanta a oggi".
Chi sono oggi i signori del calcio?
"Al momento attuale i procuratori. Hanno tirato loro le fila negli ultimi anni, spostando giocatori a proprio piacimento e spesso per motivazioni economiche e non tecniche".
Come vi ponete sui giocatori?
"Vanno messi a metà: dal punto di vista economico hanno vinto ma da quello sportivo... Basti pensare a un Mondiale biennale che andrebbe a complicare ancora di più un calendario già pieno. Però economicamente sono gli unici che non hanno subito cambiamenti: vediamo nelle ultime settimane richieste come nell'epoca pre-Covid".
Ci spiega cos'è l'indice di liquidità?
"C'è un motivo, ci sono dei regolamenti che obbligano i dirigenti a comportarsi in una certa maniera. Per utilizzare parole semplici, diciamo che è un indice che spiega quanto una società sia in grado a soddisfare gli impegni finanziari a breve termine. A quel punto devi rimetterti in pari, anche attraverso cessioni".
Dove il calcio italiano ha fallito nel rincorrere la Premier?
"Quando correvano, negli anni Novanta, si sono cullati sugli allori e ora il divario sembra davvero incolmabile. In Inghilterra si lavora in un determinato modo da 25 anni, la Serie A indietro da ogni punto di vista e quello più in vista è l'infrastrutturale, degli stadi".
Tema spezzatino.
"In questo caso parliamo di sconfitta soprattutto per i tifosi. Si ricerca maggiore visibilità per le partite ma i tifosi non sono aiutati".
Sarà servita la lezione Salernitana per le multiproprietà?
"Ci sono due situazioni attualmente attive: il Mantova, di Setti dell'Hellas Verona, e il Bari di De Laurentiis che ha anche il Napoli. Gravina ha ribadito che non ci saranno deroghe di alcun tipo e che le situazioni andranno risolte. La Salernitana poteva essere risolta in tempi e modi migliori, era un problema evidente da mesi".
In cosa devono continuare a credere i tifosi?
"Il bello del calcio è sempre la partita, i 90 minuti e i gol. Lo sport che ha fatto appassionare tutti, in fondo, c'è ancora ed è da lì che si deve ripartire, privilegiando maggiormente l'aspetto sportivo".
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