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Verona, rientro da Roma fra rabbia e rimpianti. Ma la strada è quella giusta
Fra rabbia e rimpianti. L'Hellas Verona esce sconfitto dal match contro la Roma ed alla fine Paolo Zanetti fa notare: "Più di 40 tiri fatti nelle ultime 3 partite, ma zero gol". L'allenatore è fiero del gioco espresso dai suoi, ma consapevole che ora servirà raccogliere. Nessun accenno all'arbitraggio, ma questo non inganni: il club gialloblu non ha voluto alzare i toni (a differenza di quanto fatto da Igor Tudor e dalla Juventus soltanto una settimana fa al Bentegodi), ma è dall'Olimpico furibondo per due episodi. Ma andiamo con ordine.
Quante chance sprecate: Orban e Giovane creano e disfano
Undici tiri totali, dei quali 5 dall'interno dell'area di rigore avversaria, con un gol sbagliato a porta vuota da Orban (traversa), più almeno altre 3 nitide occasioni limpide non sfruttate. Tornando all'Olimpico dopo poche settimane da quel secco 0-4 contro la Lazio, il Verona non si aspettava di stazionare per così tanto tempo nella metà campo avversaria. Giovane e Orban hanno vissuto un pomeriggio agrodolce. L'ultima cosa che serve a questa squadra è che il tema-gol diventi un problema: i due giocatori sono alla terza partita assieme ed il brasiliano in particolare ha necessariamente bisogno di un periodo di adattamento, prima che si possa pretendere troppo da lui. Gli errori sottoporta di ieri però sono stati macroscopici e Zanetti ci dovrà lavorare, soprattutto isolandoli e lasciandoli tranquilli.
L'arbitraggio fa arrabbiare, l'incertezza di Montipò e la strada tracciata
Certo, Orban alla fine il gol lo aveva trovato, ma il VAR ha richiamato Feliciani inducendolo ad annullarlo per un presunto tocco di mano. Le immagini passate dalla TV non sembrano dare alcuna certezza ed è questo ad aver fatto infuriare il club, insieme alla mancata revisione della trattenuta di Pellegrini su Serdar in occasione del raddoppio giallorosso. Insomma, il Verona è stato zitto, ma non per questo è rimasto indifferente al trattamento ricevuto dalla squadra arbitrale.
Altro tema è quello del portiere: Montipò è parso incerto ieri in occasione del gol che ha indirizzato il match, quello di Dovbyk in avvio. Un passo in avanti, poi due indietro: l'estremo difensore non è riuscito a dare sicurezza al reparto, anche in altre occasioni.
Dopo il calendario di fuoco in questo avvio di stagione, con le sfide contro squadre come Lazio, Roma e Juventus nelle prime 5 partite, ora arrivano gli scontri diretti: Sassuolo in casa, Pisa in trasferta, poi Cagliari ancora al Bentegodi. Serdar e compagni inseguono la prima vittoria: la strada è quella giusta, non resta che aggiustare la mira e raccogliere.
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