Xavi non firma per l'1-0, Inzaghi (quasi) passa con una vittoria. Barça-Inter è un sedicesimo di finale

Xavi non firmerebbe per l'1-0, Simone Inzaghi non metterebbe la sua sigla sul pareggio. Grandi ambizioni, alla vigilia di Barcellona-Inter. Quarta giornata della fase a gironi di Champions League e tutti i protagonisti concordano: è una finale. Meglio: è un sedicesimo di finale. In caso di (clamorosa) vittoria nerazzurra, gli italiani staccherebbero infatti il pass per gli ottavi di finale della competizione. E, nonostante le parole del tecnico piacentino, il pari all'Inter andrebbe benissimo.
Qui Barcellona. "Usiamo la nostra indignazione per battere l'Inter". In conferenza stampa, Xavi non dimentica le polemiche arbitrali seguite alla sconfitta di San Siro, ma prova ad andare oltre. Il Camp Nou, dice l'allenatore catalano, dev'essere "un vulcano" e del resto il campo è un fattore sul quale i blaugrana puntano fortissimo per una gara decisiva, che anche da questo punto di vista dev'essere diversa rispetto all'Eintracht, un fantasma che aleggia sul Barça. "Possiamo battere - gli fa eco Pedri - nelle ultime gare non abbiamo giocato benissimo, ma possiamo migliorare".
Qui Inter. Inzaghi non parla di formazione: "Non la sanno neanche i miei giocatori - spiega nella pancia del Camp Nou, in un incontro durato circa la metà rispetto a quello di Xavi - ho ancora dei dubbi da sciogliere". Però fa intendere che si vada verso il 3-5-1-1 con Mkhitaryan a supporto di Lautaro, per avere più possibilità a gara in corso. Il Toro deve ritrovare la via del gol, e non pensa a quello che poteva essere in altri tempi: "La trattativa col Barça è acqua passata, penso solo all'Inter". Dopo otto gare di digiuno, sbloccarsi proprio qui avrebbe tutto un altro sapore.
