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La domenica più difficile per l'Inter. Siamo nelle mani del destinoTUTTO mercato WEB
mercoledì 18 maggio 2022, 07:18Editoriale
di Filippo Tramontana
per Linterista.it

La domenica più difficile per l'Inter. Siamo nelle mani del destino

Sarà la domenica più difficile per noi. Stiamo preparando bandiere nerazzurre che molto probabilmente dovremo piegare e rimettere nei cassetti lasciando spazio alla festa e alla gioia degli altri. Questa stagione è stata piena di alti e bassi sin dal suo nascere, sin dai primi caldi estivi del 2021. La narrazione della storia è molto semplice: il tricolore appena cucito sul petto faceva da riflesso agli addii dolorosi di Conte, Hakimi e Lukaku, alla tragedia sfiorata di Eriksen e all’incertezza sul futuro della nostra squadra. Eravamo preoccupati ad Agosto, ansia che si alzò al massimo quando si fecero insistenti anche le voci sul possibile trasferimento di Lautaro al Tottenham per altri 90 milioni da mettere nelle casse societaria.

Lautaro rimase, per fortuna, in nerazzurro pronto per segnare i tanti gol che poi sono arrivati in questa nuova stagione.

Gli up and down del campionato in corso sono stati tantissimi, capovolgimenti di fronte repentini che hanno stravolto l’umore e le coronarie dei tifosi in generale. Vi dirò la verità, il terzo posto dopo 11 partite a 7 punti da Milan e Napoli non mi sembrava granché male viste le premesse iniziali, mi guardavo alle spalle e non davanti. La prospettiva di una vittoria dello scudetto mi sembrava piuttosto improbabile. L’Inter però riserva sempre delle sorprese e partita dopo partita mi ha convinto che, forse, il campionato lo si poteva anche provare a vincere. Ora siamo qui a 90 minuti dalla fine con in tasca due trofei in più e un secondo posto che lascia l’amaro in bocca soprattutto perché davanti, a un punto dal tricolore, c’è il Milan.

Sarà difficile affrontare questa domenica perché la tensione della partita contro la Sampdoria sarà sicuramente più bassa rispetto a quella da vivere per il risultato di Reggio Emilia. Non dipende da noi e questa è la cosa più frustrante e che si poteva evitare. Sono stati bravi anche i nostri avversari e a loro va sicuramente il mio rispetto.

Vi ricordate come siamo stati prima di Lazio-Inter nel 2018? Sicuramente avrete ancora il cuore acciaccato dopo la sconvolgente partita contro l’Empoli del 2019, tensione massima la settimana che ci ha portato a queste “finali”, tensione che derivava dal fatto che tutto dipendeva da noi e dal nostro risultato, avevamo bisogno di due vittorie e con quelle avremmo ottenuto il nostro premio e raggiunto il nostro obiettivo.

Domenica avremo un ruolo diverso, non saremo protagonisti fino in fondo, saremo spettatori interessati di Sassuolo-Milan nella speranza che avvenga un certo tipo di miracolo che, purtroppo per noi, accade solo poche volte nella storia.

Ovvio che l’Inter dovrà fare il suo. Le due partite si giocheranno in contemporanea alle 18 e un gol subito potrebbe mettere un minimo di pressione ai rossoneri. Inzaghi dovrà tenere la squadra sul pezzo, la testa dovrà essere solo sulla Sampdoria, si dovrà pensare a quello che l’Inter potrà fare perché a Reggio Emilia noi non ci saremo.

Non sarà facile tapparsi le orecchie quando San Siro mugugnerà o esulterà per qualcosa che succederà a 150 chilometri di distanza ma, senza la vittoria, per l’Inter sarebbe comunque ininfluente.

Siamo nelle mani del destino e qualunque sia il suo volere lo dovremo rispettare complimentandoci con chi vincerà o esultando se dovesse accadere un insperato quanto inatteso miracolo.