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TUTTO mercato WEBCalhanoglu-Inter, non l'ideale ma ecco perché Marotta fa di nuovo la cosa giusta
La mossa del gambero dell’Inter sull’impasse contrattuale Calhanoglu-Milan ha un senso. In sé, Calhanoglu in questa Inter è un downgrading per quanto l’Inter ha espresso, però va tenuto in considerazione tutto il quadro.
E’ un downgrading perché Calhanoglu finora è sempre stato un mezzo giocatore, detto senza intenzione di dileggio: perché ha fatto parte di quei talenti con piedi e colpi, a cui però manca soprattutto la personalità e ti chiedi se mai riusciranno a fare l’ultimo salto che gli permetta di essere all’altezza di quanto sembrino promettere. E nell’Inter di oggi, tutti i titolari e qualche rincalzo sono provvisti di quella mentalità da grande squadra che gli ha permesso di vincere lo scudetto con così ampio margine. Calhanoglu invece ha rischiato di non qualificarsi in Champions perché simbolo a pieno merito del Milan versione 2021, senza punti di riferimento affidabili ma caratterizzato da un gigantesco vorrei ma non posso nei momenti topici.
E’ lapalissiano che questa operazione vada a braccetto con quanto successo a Eriksen.
Elaborata la paura, controllato il tormento, giustamente chi è responsabile di una squadra è costretto a computare la continuità della stessa.
Il prosieguo della carriera o meno di Eriksen è davvero l’ultimo dei problemi, considerato quanto successo, e tutto quello che verrebbe in più è un regalo.
Ma visto che adesso è cominciata la conta degli uomini del raduno, dunque è chiaro a tutti che sia altamente improbabile che Eriksen torni a giocare, ancora più improbabile che lo faccia a breve termine, e pure di più che lo faccia eventualmente in Italia, vista la legislazione più rigida in termini di tolleranza verso gli impianti di defibrillazione sottocutanea.
Marotta ha individuato nel turco la situazione più potabile: Eriksen guadagnava 7.5 milioni di €, dunque ci sarebbero eventualmente da reinvestire parte di quei soldi già messi in preventivo. Le richieste da 6 milioni di € di contratto di Calhanoglu sono totalmente fuori mercato considerando appunto i suoi limiti di personalità, ma a uno stipendio inferiore e a parametro zero è una soluzione intelligente se devi maneggiare una soluzione delicata quale quella a cui è costretto Peppino Marotta.
Poi vabbè, per gli interisti ci sarebbe eventualmente anche quel retrogusto del fare uno sgarbo ai dirimpettai di naviglio, ma l’amministratore delegato interista non ha decisamente tempo per i dispetti in questo momento. Deve poterci mettere una toppa, e spendendo il meno possibile. Più di cosi…
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