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tmw / inter / Editoriale
Quel che è successo a Monaco rimanga a Monaco. Bastoni insegna, l'Inter riparta dal Torino. Con Sucic e BonnyTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:29Editoriale
di Yvonne Alessandro
per Linterista.it

Quel che è successo a Monaco rimanga a Monaco. Bastoni insegna, l'Inter riparta dal Torino. Con Sucic e Bonny

Un passato da lasciarsi alle spalle, ma ancora piuttosto ricorrente.

Un po' per le domande insistenti, un po' per i pensieri che frullano nella testa vista la storicità del crollo dell'Inter in finale a Monaco, la peggiore sconfitta nella storia della Champions League. Ma Bastoni - alquanto piccato per le critiche da squadra fallita e a fine ciclo -, Chivu e Thuram in coro sono stati chiari in proposito: diamoci un taglio.

Quel che è successo a Monaco rimanga a Monaco. Basta rivangare il passato. Chiudiamo a chiave e nel cassetto più nascosto il ricordo doloroso. Guardiamo al presente e proviamo a rimarginare la ferita con una nuova stagione.

Partire dalla portentosa cinquina rifilata al Torino al debutto in campionato è la mossa migliore. Una manita a tutti i criticoni e rancorosi per quanto successo lo scorso maggio, anche per lo Scudetto perso per un solo punto sul Napoli di Conte. Tra la montagna di delusioni cumulate in un solo anno molti si domandano da dove si possa ripartire per evitare di sgretolarsi in mille pezzi. Ecco, siamo solo all'inizio, ma la risposta si intravede: si riparta dall'anno nuovo e... dai nuovi.

Petar Sucic, per distacco uno dei migliori in campo. Ha impressionato tutto il repertorio sfoggiato lungo il campo dal croato, il carisma e il coraggio di proporsi in ogni situazione, tra recuperi palla e proposte allettanti verso la porta. Un ventaglio di soluzioni davvero ampio. Il più convincente tra tutti gli acquisti chiusi dalla dirigenza quest'estate. L'unico nuovo volto a partire titolare, peraltro giganteggiando in un centrocampo che fino a poco tempo fa vedeva Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan come intoccabili. D'accordo, Calhanoglu era squalificato, ma questo 5-0 al Torino ha un po' dello zampino del croato, per l'assist al primo gol di Thuram. Tutto al debutto in un San Siro gremito e già rapito.

Di Bonny ne vogliamo parlare? Dovrà ringraziare un po' la difesa horror del Torino e pure Lautaro per l'assist fronte la porta, così come il risultato agevole e un impatto psicologico che ha spento la luce negli occhi dei ragazzi di Baroni. Intanto il suo esordio l'ha fatto, buttato palla in porta e firmando il suo primo gol con la maglia dell'Inter.

Perché un attaccante deve saperlo fare, senza aspettare la venuta di qualche santone per risvegliare lo spirito perduto di chi - chiediamo a Taremi? - ha sprecato troppo tempo invece. Scampoli di minuti anche per Diouf e Luis Henrique, che dovranno pedalare parecchio per scalzare chi parte avanti nelle gerarchie.

E poi non dimentichiamoci di Pio Esposito: non è sceso in campo perché squalificato come Calha, ma se l'Inter ha rifiutato 40-45 milioni per tenerlo piuttosto che reinvestirli altrove - magari per un difensore? - significa che il futuro dell'Inter include totalmente il giovane bomber. L'augurio è questo.

Chivu lo aspetta. Intanto ha evitato guai e false partenze, il che non guasta affatto. E può godere di due nuovi punti di forza: da un lato il senso di rivalsa evidente dei senatori e dei campioni nello spogliatoio, proprio come insegna Bastoni. Infine la carica e la freschezza infusa dai nuovi arrivati può essere quella marcia in più per la stagione appena iniziata.

Uno schiaffo al passato, la rincorsa sul Napoli inizia ora.

Anche se per la vendetta bisogna armarsi di doverosa calma e pazienza.