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Esposito vola, Frattesi stenta: le due facce dell’Inter in NazionaleTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Alessandra Stefanelli
per Linterista.it

Esposito vola, Frattesi stenta: le due facce dell’Inter in Nazionale

L’Italia chiude il girone con una sconfitta pesantissima, un 1-4 che riporta gli azzurri al crudo bivio dei playoff mondiali. E, dentro una notte amara, emergono due immagini opposte che raccontano bene anche l’impronta dell’Inter in questa Nazionale: da una parte l’ascesa irresistibile di Francesco Pio Esposito, dall’altra la prova opaca di Davide Frattesi, simbolo di una squadra capace di accendersi e spegnersi nel giro di pochi minuti.

Esposito è la luce nella tempesta. A 20 anni e 154 giorni diventa il più giovane di sempre a raggiungere quota tre gol in azzurro dopo mostri sacri come Meazza, Corso e Rivera. Segna un gol da centravanti vero, a San Siro, nel tempio dove sogna di essere protagonista anche in futuro. Si muove, lotta, inventa. Regala l’illusione di una serata diversa, di una Nazionale giovane che non ha paura del futuro. È lui la scintilla da cui ripartire.

Frattesi, invece, è il simbolo della frenata mentale e fisica che investe la squadra nel secondo tempo. Dopo un buon avvio, l’interista si perde nelle distanze, nei ripiegamenti tardivi, in una mediana che smette di filtrare. L’Italia arretra, si sfilaccia, crolla nel momento in cui Haaland decide di accendere la modalità cyborg: due gol in un minuto, poi la firma finale di Strand Larsen.

Ed è così che il match diventa metafora perfetta di ciò che è oggi la Nazionale di Gattuso: un’idea buona, nuova, coraggiosa, ma ancora troppo fragile per reggere l’urto con le big europee. L’Italia ha mostrato tratti di crescita — la coppia Retegui-Esposito funziona, le corsie spingono, il primo tempo è da squadra vera — ma ha lasciato negli spogliatoi la consapevolezza e la solidità mentale che servono per non affondare.

Ora restano 130 giorni verso i playoff. Vecchi fantasmi, nuove speranze. L’Inter ne porta due in dote: un ragazzo che vola e un centrocampista che deve ritrovarsi. Forse, il destino dell’Italia passerà proprio da lì.