Che abbia inizio l'epoca Stankovic 2.0: Chivu è convinto. Ora resta soltanto un passaggio

Aleksandar Stankovic sta dimostrando, nella sua prima stagione in Belgio con la maglia del Brugge, di poter rappresentare il pilastro del centrocampo di una squadra che compete per la vittoria del titolo nazionale e si disimpegna con valore in Champions League.

Il centrocampista serbo, a riprova di tale realtà, è stato premiato come miglior calciatore della sua squadra del mese di ottobre con il 28% delle preferenze: alle sue spalle, secondo il giudizio dei tifosi, i compagni Brandon Mechele (25,3% dei voti) e Romeo Vermant (25,1%). Tale riconoscimento si inserisce nel contesto di una costante crescita del classe 2005, una cui ulteriore manifestazione concreta è stata data dalla prestazione autorevole da lui disputata in casa contro il Barcellona. Nel 3-3 finale, il figlio di Deki non è entrato nel tabellino, ma ciò passa inevitabilmente in secondo piano se si considera la qualità da lui espressa nella costruzione del gioco e la sostanza con cui ha scardinato a più riprese gli attacchi della compagine blaugrana.

Su queste basi, come la redazione de L'Interista racconta da settimane, la dirigenza nerazzurra ha maturato l'idea dell'opportunità di riportare Aleksandar alla base già nella prossima estate, esercitando quell'opzione di riacquisto fissata - sia per il 2026 sia per il 2027 - nel contratto stipulato con il Brugge. Proseguendo lungo la scia di prestazioni convincenti e progressi tecnici e mentali, l'ex canterano nerazzurro potrà ulteriormente consolidare il convincimento della società nerazzurra a proposito del suo futuro.

Con il tecnico Cristian Chivu, il quale ha avuto modo di ammirarne una prima fase di crescita nella Primavera interista, che ha già in mente per lui un percorso sul modello di quello predisposto per Francesco Pio Esposito. Perché quando un giocatore è pronto, non esiste carta d'identità che ne freni l'affermazione in una big.