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tmw / inter / Editoriale
Ironia della sorte: l'Inter ritrova Mourinho senza un minimo accenno di nostalgiaTUTTO mercato WEB
venerdì 3 dicembre 2021, 19:56Editoriale
di Gianluigi Longari
per Linterista.it

Ironia della sorte: l'Inter ritrova Mourinho senza un minimo accenno di nostalgia

Chi l’avrebbe mai detto, che dopo avere rimpianto l’eroe per eccellenza delle favole nerazzurre per un decennio abbondante, proprio il momento del faccia a faccia sarebbe stato l’unico senza un minimo accenno di nostalgia? C’è un nel po’ di ironia nella sorte dell’Inter e di Josè Mourinho, destinati ad un legame immarcescibile ed unico, e per questo probabilmente impossibile da essere riproposto. Nonostante costanti messaggi d’amore che da ambo le parti sono pervenuti incessanti ed a ritmo sostanzialmente regolare dal 22 maggio 2010 in poi, non c’è mai stata l’opportunità effettiva per rinverdire il binomio che ha segnato la storia del calcio italiano ed europeo. Negli anni bui di matrice nerazzurra, si guardava con rimpianto a quel periodo magico, pensando a quando e se l’Inter sarebbe mai stata in grado di tornare abbastanza competitiva da poter ambire al ritorno dello Special One a Milano. In quelli successivi, dall’avvento della proprietà Suning in poi, il percorso è stato sostanzialmente inverso: il portoghese ha affrontato una decisa flessione dei risultati conseguiti nelle sue esperienze professionali, ed in almeno un paio di circostanze ha lecitamente sperato di poter essere preso in considerazione da Marotta ed Ausilio per tornare ad assumere la guida tecnica dell’Inter per riportarla alla vittoria cui lui stesso l’aveva condotta per ultimo. 

Un percorso che ha visto però delle decisioni differenti, con la scelta di puntare su Antonio Conte prima per quanto riguarda lo scorso biennio culminato con il successo in serie A, e poi la scorsa estate con la scelta di continuità dal punto di vista tattico che ha premiato Simone Inzaghi, il quale si sta meritando con i fatti l’opportunità ricevuta.

Di contro, lo Special One non sta certamente vivendo il momento più felice della sua traiettoria professionale alla guida della Roma: polemiche all’ordine del giorno, risultati che arrivano solo a sprazzi e senza continuità, svolta tattica poco convinta con lo storico passaggio alla difesa a tre per un allenatore che aveva fatto paradigma della linea a quattro per vent’anni di carriera. Senza parlare del mercato: argomento scottante per quasi tutte le conferenze stampa del Vate di Setubal che con la stessa ironia della sorte di cui sopra si è visto privare del suo centravanti ad estate inoltrata proprio dall’Inter che grazie anche ai gol di Dzeko è tornata a volare.
Ora il tanto atteso faccia a faccia, con tanti indimenticabili ricorsi ed un sentimento impossibile da dimenticare. I rimpianti, però, non abitano più qui.