Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / inter / Editoriale
Comolli e le prime spine: l'attacco dell'agente di Weah dice tanto. C'è un grande caos alla Juve. Le trattative vanno a rilento e sono tutte, o quasi, figlie della precedente gestione. Siamo sicuri che il problema fosse Giuntoli?TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:09Editoriale
di Lorenzo Di Benedetto

Comolli e le prime spine: l'attacco dell'agente di Weah dice tanto. C'è un grande caos alla Juve. Le trattative vanno a rilento e sono tutte, o quasi, figlie della precedente gestione. Siamo sicuri che il problema fosse Giuntoli?

In casa Juventus regna il caos. Prima Douglas Luiz che ha disertato il primo giorno di ritiro, presentandosi poi nella giornata di ieri senza dare troppe spiegazioni, poi le parole dell'agente di Timothy Weah, in un attacco per niente velato sui modi di Damien Comolli. Per il neo direttore generale bianconero l'inizio di avventura a Torino è stata tutt'altro che semplice e il suo compito adesso sarà quello di riportare il sereno il prima possibile, per non iniziare la stagione che troppa pressione addosso a giocatori e allenatore. Lo sfogo di Badou Sambague, procuratore del figlio di George, ci dice tanto di quello che sta succedendo all'interno dell'organigramma della Juve: da una parte Chiellini e Modesto, che hanno modi e toni più morbidi, dall'altra proprio Comolli, arrivato come un caterpillar nel mondo Juve. I primi risultati del suo operato però non sono stati quelli sperati perché, appunto, un giocatore non si è presentato al raduno nel giorno stabilito e un altro è in attesa di avere il via libera per trasferirsi all'Olympique Marsiglia, e non in Premier League, dove avrebbe voluto cederlo il dg. Mercato a rilento e con poche idee originali. Come se non bastasse le notizie che arrivano dal mercato non sono poi così soddisfacenti. Le trattative vanno avanti a rilento, inutile negarlo, e le operazioni portate a termine non sono certo il frutto di idee innovative. Parlando oggi, a tre giorni dalla fine di luglio, gli innesti sono stati tre: Jonathan David in attacco, Francisco Conceicao, preso a titolo definitivo dopo la parentesi al Torino, e Joao Mario, arrivato nell'operazione che ha portato Alberto Costa alla Juve. Ma tolto quest'ultimo, gli altri due sono frutto della precedente gestione sportiva, con Cristiano Giuntoli che aveva già portato avanti sia la trattativa per il canadese che quella per la conferma dell'esterno mancino. Strada da subito in salita. A questo punto la domanda che sorge spontanea è una sola: siamo sicuri che il problema della Juventus fosse Giuntoli? La risposta, e non ci pensiamo neanche troppo, è no. L'ormai ex dirigente bianconero ha pagato a caro pezzo alcuni suoi errori, come la scelta Thiago Motta come nuovo allenatore dopo l'addio di Allegri, ma che erano comunque frutto di decisioni volte a raggiungere l'obiettivo di sistemare, o quasi, i conti e a centrare la qualificazione in Champions League. Obiettivi raggiunti, certo, ma l'epilogo ha portato comunque all'addio del dirigente, voluto dalla società. Le idee dell'ormai ex Football Director bianconero non erano però poi così male, visto che oltre ad aver intavolato le trattative, poi portate a termine da Comolli, relative a David e Conceicao, avevano anche aperto a quella che sta continuando a essere la strategia per confermare Kolo Muani. Giuntoli aveva posto le basi di un prestito con obbligo di riscatto condizionato per una cifra vicina ai 50 milioni di euro e alla fine non è certo da escludere che si possa arrivare alla fumata bianca nei prossimi giorni alle stesse condizioni. Insomma, Giuntoli non è stato perfetto in tutte le sue scelte, questo è chiaro, ma non era certo lui il problema della Juventus, e adesso Comolli ha la patata bollente in mano, in attesa di nuovi colpi e chiarimenti con chi è adesso alla Continassa, perché alle belle parole pronunciate dal dirigente nella sua prima conferenza stampa in bianconero devono adesso seguire i fatti, La Juventus non può più aspettare.