
Altobelli: "Inter, tante delusioni da cui ripartire. Lautaro l'anima della squadra"
Alessandro Altobelli analizza senza giri di parole la stagione dell’Inter, finita senza trofei ma non, a suo dire, da considerare un fallimento totale. "Abbiamo perso tutto, è vero - dice a La Gazzetta dello Sport - ma parlerei più di una serie di delusioni da cui ripartire".
La delusione più grande? "l campionato, senza dubbio. Quel punto che ha permesso al Napoli di arrivare davanti brucia ancora. Abbiamo buttato via punti fondamentali contro Parma, Monza, Lazio, Juventus, Fiorentina e nei due scontri con Conte. Meritavamo di vincere".
Sulla Champions e il 5-0 in finale col PSG, Altobelli non cerca attenuanti ma sottolinea: "Se avessimo giocato quella partita un mese prima, forse sarebbe finita diversamente. A pesare è stata anche la stanchezza accumulata, evidente anche al Mondiale per Club. Ma ora serve una rifondazione vera".
Con Calhanoglu verso l’addio, tentato dal Galatasaray, il sogno si chiama Ederson. "Un ottimo giocatore, ma i veri fenomeni sono Marotta e Ausilio: sapranno scegliere bene". Altobelli, intanto, promuove la linea giovane: "Sucic, Carboni, Pio Esposito... proprio lui mi ha impressionato per personalità, coraggio e quel fisico da centravanti. Il gol al River è stato da attaccante vero".
Infine, l’ex bomber indica chi non andrebbe mai toccato: "Lautaro, Thuram, Dimarco, Bastoni e Sommer. Ma il più importante resta capitan Lautaro: è l’anima della squadra, dà sempre l’esempio. In America è stato il migliore".
E su Chivu: "Ha fatto bene al Parma e negli USA ha mostrato idee chiare. Diamogli tempo".
La delusione più grande? "l campionato, senza dubbio. Quel punto che ha permesso al Napoli di arrivare davanti brucia ancora. Abbiamo buttato via punti fondamentali contro Parma, Monza, Lazio, Juventus, Fiorentina e nei due scontri con Conte. Meritavamo di vincere".
Sulla Champions e il 5-0 in finale col PSG, Altobelli non cerca attenuanti ma sottolinea: "Se avessimo giocato quella partita un mese prima, forse sarebbe finita diversamente. A pesare è stata anche la stanchezza accumulata, evidente anche al Mondiale per Club. Ma ora serve una rifondazione vera".
Con Calhanoglu verso l’addio, tentato dal Galatasaray, il sogno si chiama Ederson. "Un ottimo giocatore, ma i veri fenomeni sono Marotta e Ausilio: sapranno scegliere bene". Altobelli, intanto, promuove la linea giovane: "Sucic, Carboni, Pio Esposito... proprio lui mi ha impressionato per personalità, coraggio e quel fisico da centravanti. Il gol al River è stato da attaccante vero".
Infine, l’ex bomber indica chi non andrebbe mai toccato: "Lautaro, Thuram, Dimarco, Bastoni e Sommer. Ma il più importante resta capitan Lautaro: è l’anima della squadra, dà sempre l’esempio. In America è stato il migliore".
E su Chivu: "Ha fatto bene al Parma e negli USA ha mostrato idee chiare. Diamogli tempo".
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