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Calhanoglu e gli altri: Inter, chi può partire. E da chi si può ripartire

Calhanoglu e gli altri: Inter, chi può partire. E da chi si può ripartire
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 14:53Serie A
di Ivan Cardia

Le parole di Lautaro Martinez aprono un prima e un dopo, in casa Inter. Meglio: il guado c’era già, serviva solo qualcuno che lo indicasse. Si era creato in un finale di campionato che ai nerazzurri ha regalato solo delusioni e l’addio di Simone Inzaghi, che per quattro anni ha tenuto insieme la squadra in maniera non scontata, tra risultati e gestione dello spogliatoio.

Non solo Calhanoglu. Il centrocampista turco è chiaramente il primo indiziato, anche se il fatto che la rottura sia - di fatto - partita dall’Inter, tra Lautaro e soprattutto Marotta, non aiuta la società nerazzurra a tenere alte le richieste. Il Galatasaray, fin qui la squadra più interessata, non ha alcuna fretta di chiudere e questo è un fattore. Con Calha, e al netto di chi ha già salutato come Arnautovic o Correa, i potenziali partenti sono diversi.

Chi può partire. Tra i giocatori che di fatto non hanno partecipato al Mondiale, per esempio, c’è Davide Frattesi. Il mal di pancia stagionale ha comunque lasciato dei segni: con Inzaghi l’addio era sicuro, Chivu lo stima ma bisogna capire se si possono cancellare sei mesi. Il settore destro può soffrire parecchie novità: su Bisseck alleggiano venti di cessione da tempo, Dumfries ha parecchio mercato e Pavard non è necessariamente intoccabile. Servono, in tutti i casi, offerte da almeno 30 milioni di euro. A centrocampo c’è anche Asllani, che pure negli USA ha guadagnato punti agli occhi del nuovo allenatore. In attacco, detto che per Taremi si cerca da tempo una destinazione, c’è Marcus Thuram: la clausola da 85 milioni è inavvicinabile per un attaccante forte ma che a breve compirà 28 anni e nel 2025 ha segnato pochissimo. Però ha estimatori - anche se non concreti - e in caso per l’Inter rappresenterebbe una ricca plusvalenza anche a cifre inferiori. C’è poi un - enorme - capitolo legato agli over trentenni: Sommer, Acerbi, Darmian, Mkhitaryan. Tutti pilastri nel ciclo di Inzaghi, che per età non rientrano certo nei canoni di Oaktree: il fondo ha flessibilità, ma le ferie sono come la notte, porteranno consiglio anche ai diretti interessati. Intendiamoci: i nomi fatti sono tanti, la rivoluzione in blocco non è nei programmi. Ma c’è chi partirà.

Da chi si può ripartire. Le parole di Lautaro non sono piaciute a tutti e hanno sorpreso anche ai piani alti, ma il capitano non è in discussione anche perché è sempre il primo a metterci gamba e faccia. Con lui, lo zoccolo duro è ben definito: Barella, Bastoni, Dimarco ne sono i capisaldi. Per De Vrij è stata esercitata da poco l’opzione, Carlos Augusto ha mercato ma è considerato prezioso, Zalewski è appena stato riscattato. E poi ci sono i nuovi, non solo gli acquisti Sucic, Luis Henrique e Bonny, ma anche Pio Esposito.

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