
Inter, Chivu ritrova l'Ajax. Endt: "Un incubo i primi mesi. Con Ibra venne quasi alle mani"
Cristian Chivu torna ad Amsterdam ad affrontare l'Ajax. E lo fa da tecnico dell'Inter. Una sfida importante per quanto concerne il campo, un tuffo nei ricordi per l'allenatore nerazzurro che proprio in Olanda ha mosso i primi passi nel calcio che conta indossando anche la fascia del club biancorosso.
Intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, David Endt, dirigente dal 1996 al 2013, ha raccontato: "I primi mesi furono un incubo: giocava, sbagliava, si rialzava, sbagliava ancora, collezionava rossi. Ai tifosi non piaceva, lui non parlava con nessuno, così ci pensammo noi. Gli trovammo una casa vicino Amsterdam per stare sereno. Lì iniziò la sua nuova vita".
Sul rapporto con i compagni ha proseguito: "I compagni lo aiutarono ad ambientarsi, legò con Van der Meyde, Van der Vaart e Ibra, con cui una volta venne quasi alle mani. Cristian era il capitano, Zlatan un giocatore di personalità. Uno che una volta rischiò la vita per colpa di Mido, che gli lanciò addosso delle forbici. Le conservo ancora. Insomma, lui e Chivu alzarono la voce e ci fu una discussione forte, ma alla fine non successe nulla. Come capitano sapeva capire i momenti e i compagni. Quell’Ajax tra il 2000 e il 2004, uscito ai quarti di Champions col Milan nel 2003, era una squadra incredibile. Sia in campo… sia fuori".
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