La Norvegia si qualificherà già stasera con una vittoria. Noi habitué degli spareggi
All'inizio è stata la Spagna. In quello che è stato uno psicodramma dalla partita di Madrid in poi. Gian Piero Ventura fino a quel giorno lì aveva fatto benissimo, salvo poi presentarsi con un 4-2-4 contro una delle squadre con il centrocampo più forte di sempre, ricevendo un quattro a zero senza nessun appello. Dopo venti anni - l'ultima volta era successo per Francia 98 - eravamo agli spareggi, ma con la frenesia e l'ansia di dovere mettere a posto tutto. Invece andò come andò, con la Svezia, perdendo nel doppio confronto con un autogol e un po' di sfortuna (ma non troppa).
Poi la Svizzera. Una squadra che avevamo battuto senza repliche all'Europeo, pareggiando andata e ritorno con un rigore parato da Sommer e l'altro spedito alto da Jorginho. Due errori che ci hanno portato di nuovo in quello stato di ansia che ci ha fatto perdere con la Macedonia del Nord, in una sfida decisamente da vincere ma con pochissime certezze.
Ora la Norvegia. Perché stasera basterà una vittoria per mandarci agli spareggi per la terza volta. Ora forse l'ansia è scomparsa, perché abbiamo già vissuto due mondiali consecutivi da spettatori, dunque se ce ne fosse un terzo, semplicemente, lo annoteremo come una delle cose che non dovrebbero succedere.
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