Chivu non perde la bussola, l'Inter sì. Napoli porta in dote una lezione
Difficile mettere ordine nella serata del Maradona. Il contatto Mkhitaryan-Di Lorenzo, le parole di Giuseppe Marotta, le scintille roventi tra Antonio Conte e Lautaro Martinez. Vecchie ruggini, storie tese, mille commenti. Tutto ruota attorno al rigore della discordia trasformato da Kevin De Bruyne. Il penalty del belga indirizza indubbiamente la gara ed è un episodio spartiacque. Ma c'è un prima e un dopo che non può cadere nel dimenticatoio. Cristian Chivu nel post gara ha colto al meglio le fragilità patite dalla squadra in una partita da montagne russe. Lautaro Martinez e compagni si sono persi nel continuo sali e scendi sia tecnicamente che mentalmente. La sconfitta per 3-1 non ridimensiona i nerazzurri ma la serata del Maradona ha mostrato vecchi difetti ancora da limare.
Lacune difensive e scarsa concretezza. I passi indietro dell’Inter
Piccole crepe possono portare a grandi voragini. L’Inter ha sbagliato tanto sia sul 2-0 siglato da Mc Tominay che sulla rete del definitivo 3-1 di Anguissa. Sulla rete dello scozzese, arrivata dopo tre passaggi che aprono in due la difesa nerazzurra, c’è un festival della distrazione. Bastoni e Sommer non comunicano e l’ex United non perdona. Concorso di colpa di reparto anche sul sigillo del centrocampista camerunese, sul quale Acerbi lascia libera un’autostrada. Se la difesa piange, l’attacco non ride. Lautaro sbaglia troppo, Bonnyb e Pio Esposito si fanno schiacciare e faticano ad imporsi.
Calo mentale e nervosismo. Chivu fa suonare l’allarme
Cristian Chivu aveva avvisato tutti sin dalla conferenza stampa pre partita. La partita di Napoli nascondeva diverse insidie, soprattutto dal punto di vista mentale. I nerazzurri si sono fatti travolgere nel turbinio delle polemiche, come evidenziato dal tecnico rumeno nel post gara: “Abbiamo sprecato energie a litigare con la loro panchina e non abbiamo ritrovato più la lucidità per ribaltare la partita. Non so cosa è successo e non mi interessa nemmeno, ma parlerò con loro perché non possiamo buttare al vento quello che di buono abbiamo fatto per litigare con la panchina avversaria”. Parole nette per mettere in guardia tutti. L’Inter aveva perso lucidità anche in occasione della sconfitta con l’Udinese, quando dopo il rigore di Davis era serpeggiato un po’ di nervosismo. Due indizi fanno una prova. Sul filo dell’equilibrio contano anche i dettagli. Ed è un aspetto sul quale Chivu tornerà a premere il tasto.
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