Simonelli: "Milan-Como a Perth un piccolo sacrificio per una grande questione di immagine"
Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, ha parlato ai microfoni di Sky a margine del Gran Galà del Calcio.
"Fare un pronostico è difficilissimo, ma questa è la bellezza del nostro campionato. Abbiamo sette squadre in pochi punti e si preannuncia un campionato più avvincente rispetto allo scorso anno. Negli ultimi sei anni abbiamo avuto quattro diversi vincitori e quest’anno potrebbe esserci un quinto. Ci sono club che investono molto per crescere ogni anno."
Chi parla di “campionato delle imperfette”?
"C’è voglia, da parte di tutte le squadre, di migliorarsi. Lo si vede in ogni campagna acquisti, quando arrivano nuovi campioni nelle nostre squadre. Molte rose sono ancora da perfezionare, ma per questo c’è il mercato invernale. La seconda parte della stagione sarà ancora più avvincente."
Milan-Como a Perth?
"Non è ancora una cosa certa, siamo nella fase finale del processo. Se dovesse andare come ci auguriamo, sarà un grande spettacolo promozionale per il calcio italiano. Capisco l’amarezza di molti tifosi: Perth non è dietro l’angolo. Ma una vetrina del genere, per il calcio italiano, è una questione di immagine. È un piccolo sacrificio: da tifoso comprendo il dispiacere, ma posso dire che è una grande opportunità."
La presa di posizione del calcio spagnolo ha acceso un dibattito interno?
"I casi sono diversi. Noi siamo spinti dal fatto che San Siro non sarà disponibile e avremmo comunque dovuto trovare una sede alternativa. Certo, avremmo potuto scegliere luoghi più vicini, ma è arrivata un’offerta economicamente molto importante dall’Australia."
C’è una data per il sì definitivo?
"Ci siamo dati come scadenza la fine dell’anno. Io mi auguro che possa arrivare anche prima. Vedremo se tiferemo Milan-Como da Perth o se tutto abortirà, magari rendendo felice qualcuno ma causando un enorme danno d’immagine."
Il VAR?
"Sicuramente l’esempio di sabato sera non è stato bello per gli spettatori. Il VAR dà credibilità al calcio, ma deve essere perfezionato, soprattutto nei protocolli. Spero che in futuro si possa arrivare al VAR a chiamata, con gli allenatori che potranno chiedere di rivedere gli episodi più eclatanti. In campo l’errore può essere tollerato, davanti allo schermo no: purtroppo non è tutto bianco o nero."
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