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Spalletti il rivoluzionario. Finalmente la Fiorentina. Sarri e Gasperini spuntatiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:36Il Due di Piccari
di Marco Piccari

Spalletti il rivoluzionario. Finalmente la Fiorentina. Sarri e Gasperini spuntati

Come tutte le settimane torna la rubrica del direttore di TmwRadio Marco Piccari, che analizza i temi più importanti della 16ª giornata di serie A Due di Cuori “Un allenatore una volta mi disse: uno che gioca a calcio per marcare un altro e fare quello che vuole l’altro, io non lo capisco. Aveva ragione. Mancini è un difensore, ma va dentro l’area di rigore, si inserisce, gioca, va a trovare lo spazio. Rensch è un tutta fascia e faceva la stessa cosa: dietro lasciavano solo Ziolkowski, mentre gli altri li trovavi tutti dentro l’area di rigore a palleggiare. Si può rischiare, ma quella è la mentalità giusta. Quando noi abbiamo la palla dobbiamo subito andare: non si può aspettare che l’arbitro fischi la fine, devi andare a fare il terzo gol, non difendere il 2-1. Quando vedo la mia squadra che non esce dalla propria area ci sto male, mi viene l’ansia. In un calcio di livello devi essere moderno…” Così Luciano Spalletti nel post Juve-Roma. Il tecnico, con questo passaggio, ha conquistato il cuore di chi ama vedere giocare a calcio: attaccare, proporre gioco anche nei momenti difficili, non avere paura e non difendere ad oltranza aspettando il fischio finale. È bello sentire queste parole da un allenatore e, dette da chi allena la Juve, hanno un peso ancora maggiore. Spalletti, dopo queste due vittorie, è tornato lui. I suoi concetti e le sue idee hanno svegliato la Juve. Le ultime due vittorie sono state pesanti e belle: bene con il Bologna e ancora meglio contro la Roma. La Juve è in zona Champions e in lotta per il titolo: tutto è possibile. I segnali di Spalletti si vedono e magari potrebbe essere proprio lui a portare un cambiamento nel mondo bianconero: il bel gioco unito ai risultati. Luciano il rivoluzionario. Il cuore lo fa battere anche la Fiorentina che, contro l’Udinese, dopo 16 partite, ottiene la sua prima vittoria in campionato. Cinque reti, una doppietta di Kean e anche un bel gol di Gudmundsson. Finalmente, è il caso di dirlo. Tanta grazia in una sola partita: ora sarà necessario non fare voli pindarici e pensare gara dopo gara. La strada è ancora lunga, ma questo successo potrebbe essere il primo mattone per costruire la salvezza. Due di Picche Non certo esaltante la Lazio contro la Cremonese. Tanta noia in campo, poche emozioni e un pareggio che alla fine muove solo la classifica. La Lazio è sembrata scarica e il gioco non si è visto: rispetto a Parma, un passo indietro. Bene solo la difesa che, per la decima volta in stagione e la nona in campionato, non ha preso gol. Bunker. Male invece l’attacco, che non ha prodotto nulla, con Castellanos incapace di svincolarsi dalla marcatura di un attento Baschirotto. Pedro mai in partita e Cancellieri mai pungente; si è notato di più Noslin a gara in corso (su di lui, tra l’altro, un chiaro rigore negato) e, visto il momento positivo del calciatore, avrebbe meritato spazio dall’inizio. Poco condivisibile la scelta di Sarri, ma il problema resta: l’attacco non gira, manca un 9 di riferimento. Male anche Dybala che, nel suo ex stadio contro la Juve, non ha mai inciso. Da uno come lui ci si aspetta molto di più, ma il tempo passa e avere un giocatore solo per certe occasioni è un lusso che la Roma non può permettersi. Le riflessioni sul futuro di questo calciatore sono d’obbligo. Anche l’attacco della Roma non brilla e Ferguson, quando entra, non convince Gasperini. Le romane davanti non incidono: 17 gol segnati in 16 partite sono pochi per andare lontano. Gasperini e Sarri sono spuntati; per due che vogliono fare un calcio propositivo è quasi una beffa. Il problema non sono le idee, ma i centravanti che in quattro non ne fanno uno di livello. Meno male che le difese funzionano… Jolly Il jolly di questa giornata lo pesca l’Atalanta. La Dea non gioca una grande partita contro un Genoa tosto, anche in dieci per l’espulsione del portiere, ma nel finale Hien trova il gol partita di testa su calcio d’angolo. Un colpo pesantissimo.