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Demiral, Romero e il grande ballo del difensore. Che va bene (ancora) all'Atalanta
Sono stati mesi non troppo semplici per Merih Demiral a Bergamo. Questo perché arrivare dopo Cristian Romero, con tutta la sua eredità sulla schiena, non era certo facile. E poi perché c'è stato qualche errore di troppo per il turco, finito in panchina un paio di volte in sacrificio alla difesa storica, quella formata da Toloi, Palomino e Djimsiti, una situazione che si ripete oramai da un quadriennio, quando l'Atalanta era ancora in Europa League e più di qualcuno pensava che il livello fosse già troppo alto. L'inserimento di De Roon sulla linea dei difensori, in questo senso, non è stata una novità assoluta. Perché l'olandese ha più volte ricoperto quel ruolo, così come l'esterno di destra quando non c'era Hateboer (due anni fa, a gennaio, contro la SPAL) ma pare calarsi nell'idea che possa essere un'altra pedina.
La verità è che Demiral è costato moltissimo, da una parte, ma era forse l'unico che poteva dare un miglioramento improvviso all'Atalanta, riuscendo a sopperire l'addio di Romero, non facile da digerire come già scritto, ma partendo direttamente da titolare. Però con i circa 18 milioni spesi per il riscatto di Romero (16 più bonus) e l'eventuale cartellino del turco, da tre più ventidue, la cifra è oltre i 40 milioni per avere un difensore. Anche qui, è pacifico che il diritto di riscatto sull'argentino sia facilissimo (se non addirittura già scattato), ma quale società avrebbe permesso questo se non la Juventus, già parte interessata?
Il grande ballo del difensore ha quindi avuto un ottimo risultato, almeno per il momento. Ieri Demiral ha dimostrato di essere fondamentale per la retroguardia. Quando è uscito lui qualcosa è cambiato, in peggio. Può capitare, anche con altri calciatori. Ma la sensazione è che ci fosse una differenza abissale nella gestione, sia della palla che della partita. Gli altri impareranno, Demiral però sembra avere capito che può andare (ancora) bene all'Atalanta.
La verità è che Demiral è costato moltissimo, da una parte, ma era forse l'unico che poteva dare un miglioramento improvviso all'Atalanta, riuscendo a sopperire l'addio di Romero, non facile da digerire come già scritto, ma partendo direttamente da titolare. Però con i circa 18 milioni spesi per il riscatto di Romero (16 più bonus) e l'eventuale cartellino del turco, da tre più ventidue, la cifra è oltre i 40 milioni per avere un difensore. Anche qui, è pacifico che il diritto di riscatto sull'argentino sia facilissimo (se non addirittura già scattato), ma quale società avrebbe permesso questo se non la Juventus, già parte interessata?
Il grande ballo del difensore ha quindi avuto un ottimo risultato, almeno per il momento. Ieri Demiral ha dimostrato di essere fondamentale per la retroguardia. Quando è uscito lui qualcosa è cambiato, in peggio. Può capitare, anche con altri calciatori. Ma la sensazione è che ci fosse una differenza abissale nella gestione, sia della palla che della partita. Gli altri impareranno, Demiral però sembra avere capito che può andare (ancora) bene all'Atalanta.
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