Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / juventus / Editoriale
Dalle illusioni alla realtà. Il difficile compito di Comolli e il ruolo di Tudor. La Juve può crescere a patto che..
Oggi alle 00:01Editoriale
di Alessandro Santarelli
per Bianconeranews.it

Dalle illusioni alla realtà. Il difficile compito di Comolli e il ruolo di Tudor. La Juve può crescere a patto che..

La strada della risalita e della ricostruzione è sempre quella più difficile e ricca di ostacoli. Il vento non soffia alle spalle ma in faccia e le folate sono spesso gelide. Ci vuole e ci vorrà tempo, ma certamente quando sei Juventus non ci sono alibi né scuse: si parte sempre per portare a casa qualcosa. Il compito che sta affrontando il nuovo management e in particolare Comolli è delicato e difficile al tempo stesso: rendere la squadra competitiva con un occhio al bilancio, l’altro alle cessioni, gestire i numerosi esuberi e nel contempo rinforzare l’organico. La prima mossa è andata come voluto dal direttore francese, Weah e il suo bizzarro procuratore salutano Torino ma alle condizioni dettate dalla dirigenza della Continassa. Si tratta di un primo tassello, non l’unico purtoppo, da sistemare e che rappresentano le pesanti eredità lasciate dai predecessori, con le quali inutile girarci attorno, si debbono fare i conti. Conti che sono pesanti e rischiano di penalizzare e rallentare il percorso di ricostruzione. Ecco le famose folate di vento gelido sulla faccia delle quali tutti avremmo fatto volentieri a meno. Altro che Tonali, altro che Lookman, altro che Osimeh, la realtà è ben altra e  i giocatori da piazzare, e non da acquistare almeno per ora,  sono, anzi sarebbero, veramente tanti. Con una differenza però: un anno fa si faceva piazza pulita indiscriminatamente, oggi comunque anche chi non rientra nelle grazie della nuova gestione è in ritiro e si allena regolarmente.

Continuo a pensare che l’abbaglio preso la scorsa stagione sia stato uno dei più grandi della storia recente della Juventus, ma è giusto adesso guardare avanti dimenticando ( si fa per dire visti i pesanti strascichi) quello che è stato. La ricostruzione e il rilancio delle ambizioni passano anche da Tudor, che dovrà dimostrare di essere l’uomo giusto in questo difficile periodo storico. Poco da dire rispetto all’amichevole di sabato. Al momento si intuisce la volontà di andare avanti con il 3421, l’intenzione di provare Koopmainers come mediano, ma su questo Tudor si dovrebbe ammorbidire e provare l’olandese in un centrocampo a tre, e l’idea di far giocare David anche come puro numero nove. Chissà che non sia la chiave di lettura giusta, anche se non è reato schierare la squadra con due punte e un tre quarti   a sostegno. Già ma anche qui servirebbe una mediana a tre e una linea  decisamente più robusta. Unica curiosità e domanda per il tecnico croato: nell’ipotesi del centrocampo  a due accanto a Locatelli, al momento inamovibile, ci sarebbe spazio per Koopmainers o Thuram? Attenzione a non commettere l’errore di Motta, con il francese relegato diverse volte in panchina come ricorderete.

Ottime invece le indicazioni arrivate da Bremer. Il brasiliano sembra sulla strada del recupero al 100% e questa è la notizia più importante emersa dalla sgambata di sabato. Sulla difesa, una volta baluardo della Juventus, si deve lavorare e molto. Da quando è arrivato Tudor sembra il reparto maggiormente in difficoltà sia per reti subite ma anche per occasioni concesse. Certo, servirebbe un innesto di qualità anche li, ma numericamente il reparto lo si può considerare al completo e a meno di uscite, difficilmente vedremo qualche volto nuovo. Lavorare lavorare e ancora lavorare. Senza punti presi e con la possibilità e la capacità di innovare. In fondo la sfida la  si può vincere anche con la capacità di far rendere al meglio il materiale a disposizione.