L'addio a Tudor, la virata su Spalletti che "batte" Palladino: cronaca di una Juventus irriconoscibile
Dopo aver sciolto gli ultimi dubbi, la Juventus sceglie Luciano Spalletti che batte in volata Raffaele Palladino il tutto dopo l'ennesimo esonero, quello di Tudor che paga per tutti. Ancora una volta il club è stato costretto a cambiare allenatore, e quindi strategia, accertando il fallimento dell'ennesimo progetto tattico che adesso passa nelle mani dell'ex ct della Nazionale che vince il ballottaggio con Raffaele Palladino. Mi schiero subito: pur avendo una grande stima per l'uomo e l'allenatore Palladino, trovo che la scelta di puntare sull'ex Ct della Nazionale è la più saggia al momento per diversi motivi.
Il primo valido motivo è rappresentato dal grande senso di rivalsa che Spalletti ha e che non ha nascosto, cancellare l'onta dell'esonero dal ruolo di ct va cancellata il prima possibile, dopo uno scudetto portato a Napoli 33 anni dopo, il suo percorso da allenatore non può registrare questo "fallimento nazionale". Luciano ha detto con molta onestà che forse non si era calato bene nel ruolo di Ct ma che la sua realtà è da club, da lavoro e confronto quotidiano, da campionato insomma. E la Juventus in tal senso è un clamoroso treno dei desideri che passa nel momento migliore, un'occasione imperdibile da cogliere al volo, di qui la sua totale disponibilità anche con un contratto di pochi mesi e opzione per un anno. Spalletti è disposto, insomma, a mettersi in discussione perché sicuro del suo successo, certo che magari quel contratto gli verrà prolungato. L'altro motivo per cui scelgo Spalletti come nuovo allenatore della Juventus è legato ad una questione di personalità e temperamento. Tudor ha pagato alcune colpe sue, altre della società e altre ancora di uno spogliatoio viziato, divisivo, poco incline al vero sacrificio che richiede il mondo Juve. Serve, in sostanza, un allenatore che porti disciplina, che non guardi in faccia a nessuno e che lavori sui singoli prima di far funzionare la squadra. Un allenatore che non venga fagocitato dallo spogliatoio ma che, al contrario, lo addestri e faccia crescere.
Palladino è una splendida persona e un ottimo professionista, ma la possibilità che, nonostante il suo passato in bianconero, possa essere sovrastato dallo spogliatoio è alta e che la sua capacità di incidere nel poco tempo a disposizione sia troppo bassa. La Juventus, questa Juventus, ha bisogno di una sterzata netta, immediata, feroce, decisa.
A pochi mesi dal passaggio da Giuntoli a Comolli è cambiato pochissimo: mercato cervellotico e poco programmatico, scelta di allenatore sbagliato, idee gloriosamente confuse e gestione di trattative quasi surreali. Quando mai la Juve ha cambiato un allenatore ad ottobre? E come è possibile non farsi trovare già con l'alternativa mandando sulla panchina l'allenatore tolto alla Next Gen? Per non parlare dell'errore reiterato di prendere un allenatore a tempo, anche se si chiama Spalletti. Hai deciso di cambiare? Fallo. Ma fino in fondo. Sia un contratto almeno di due anni, per dare motivazione all'allenatore scelto e autorevolezza al tecnico in uno spogliatoio da rieducare. E invece, sarà un'altra decisione per non decidere, un altro problema rimandato alla prossima puntata. Quanta malinconia per quella Juventus che sembra lontana secoli.






