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Agnelli abdica all'alba del centenario: la Juventus ha un mese e mezzo per rialzarsiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 29 novembre 2022, 02:12Primo piano
di Vincenzo Marangio
per Bianconeranews.it

Agnelli abdica all'alba del centenario: la Juventus ha un mese e mezzo per rialzarsi

La lunghissima notte in casa Juventus comincia poco dopo le 21, quando si comincia a diffondere la clamorosa voce delle dimissioni da parte di tutto il CdA bianconero compreso il presidente Andrea Agnelli, il vice presidente Pavel Nedved e l'amministratore Maurizio Arrivabene. Neanche il tempo di controllare e, alle 22.21 viene diramato sui profili social del club il comunicato ufficiale che toglie ogni dubbio: "Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football Club S.p.A. (la “Società” o “Juventus”), riunitosi oggi sotto la Presidenza di Andrea Agnelli, acquisiti nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob  ha nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati da Deloitte & Touche S.p.A., società di revisione di Juventus. il Consiglio di Amministrazione ha rilevato che si tratta di profili complessi relativi ad elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni circa il trattamento contabile applicabile e ha attentamente considerato i possibili trattamenti alternativi". 
Di qui la clamorosa decisione: "I membri del Consiglio di Amministrazione, considerata la centralità e rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno ritenuto conforme al miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo Consiglio di Amministrazione che affronti questi temi. Ciascuno dei tre amministratori titolari di deleghe (il Presidente Andrea Agnelli, il Vicepresidente Pavel Nedved e l’Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene) ha ritenuto opportuno rimettere al Consiglio le deleghe agli stessi conferite. Il Consiglio ha, tuttavia, richiesto a Maurizio Arrivabene di mantenere la carica di Amministratore Delegato". 

La Juventus dell'era Andrea Agnelli, di fatto, si chiude qui.

Un'ora dopo, poco prima delle 23.30, l'ormai ex presidente Andrea Agnelli invia una lettera ai suoi dipendenti nella quale, dapprima, celebra il cammino glorioso: "Dal 2010 abbiamo onorato la nostra storia raggiungendo risultati straordinari: lo Stadium, nove scudetti maschili consecutivi, i primi in Italia ad aver una serie Netflix e Amazon Prime, il J|Medical, cinque scudetti femminili consecutivi a partire dal giorno zero. E ancora, il deal con Volkswagen (pochi lo sanno), le finali di Berlino e Cardiff (i nostri grandi rimpianti), l'accordo con Adidas, la Coppa Italia Next Gen, la prima società a rappresentare i club in seno al Comitato Esecutivo Uefa, il J|Museum e tanto altro. Ore, giorni, notti, mesi e stagioni con l'obiettivo di migliorare sempre in vista di alcuni istanti determinanti" e successivamente manda un messaggio da decifrare: "Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale...". Con queste parole Andrea Agnelli si mette da parte all'alba del centenario di presidenza della famiglia.

Ma cosa si cela dietro questa decisione?
Parlando con diversi esperti nel settore, la sensazione è unanime: "Un atto dovuto per evitare l'approvazione del bilancio e la reiterazione del reato". Potrebbero essere stati gli stessi legali della Juventus a consigliare ai membri tutti del Consiglio d'Amministrazione di fare un passo indietro per tutelare loro stessi e la Juventus in attesa che le indagini, che non danno ancora certezza di colpa, facciano il loro corso. Un altro obiettivo è chiaramente quello di proteggere i risultati di campo e la squadra, rendendosi disponibili ad affrontare tutti i dibattiti giuridici sulle questioni amministrative societarie. Il vulnus di tutta la vicenda che ha portato a questa clamorosa decisione non è tanto l'inchiesta Prisma, visto che le quotazioni dei giocatori continuano ad essere non oggettive non potendo dimostrare se una plusvalenza è reale o fittizia, il nodo è relativo al differimento dei pagamenti di 3 delle 4 mensilità della stagione 2019/2020 (nel periodo Covid) alle quali i calciatori avevano inizialmente rinunciato portando ad un significativo risparmio nel bilancio poi diffuso dalla Juve. Ma la realtà è che ci sarebbero stati pagamenti con tempi e modi diversi da quelli che la procura ritiene corrette.

La partita si gioca qui, e se così fosse ci sarebbero pochissimi appigli per riaprire il processo sportivo. 
Nel frattempo la Juventus "ha deliberato di conferire l’incarico di Direttore Generale al dott. Maurizio Scanavino" e ha stabilito la data per nominare il nuovo CdA, il prossimo 18 gennaio. 

Circolano già tanti nomi: da Alessandro Nasi o Lapo Elkann come presidenti, il ritorno di Del Piero l'arrivo magari di una figura alla Carnevali nel ruolo di direttore sportivo e sullo sfondo, ma non prima di giugno, la sagoma di Antonio Conte.

Un'era è ormai alle spalle, il futuro è tutto da scrivere.