La doppia missione della Juventus: rimonta in campo e difesa giudiziaria

La bella e convincente vittoria della Juventus contro la Salernitana ha dato un po’ di respiro ai bianconeri. Clima pesante, avvelenato dalle ultime vicissitudini extra campo che ne hanno pesantemente condizionato il cammino in questo campionato e falsato gran parte della stagione della Juve.

Ha funzionato praticamente tutto nella notte campana, inizialmente con la formazione messa in campo - bene - da Allegri, passando per la grinta, la voglia e la capacità di aggredire la partita degli interpreti in campo. Una squadra, fortunatamente, lontana parente di quella vista contro il Monza.

Ripartire da Salerno dovrà cercare di essere l’inizio di una doppia missione bianconera.

La prima, prettamente di campo, sarà quella di fare più punti possibili per avere meno rimpianti possibili e per provare a ripararsi da ulteriori punizioni extra campo. Inoltre, come indicato anche la scorsa settimana (LEGGI QUI), il campionato può essere una sorta di “allenamento” per gli obiettivi stagionali della Juventus chiamati Coppa Italia ed Europa League.

L’altra missione della Juventus riguarda la propria difesa per le vicende extra campo relative ad eventuali plusvalenze fittizie e la manovra stipendi nel periodo Covid.

Esaminando, per il momento, solo la vicenda plusvalenze, dal mio punto di vista non solo la penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus è assolutamente fuori luogo ma, cosa ben più rilevante, difficilmente la Juventus può aver commesso dei reati quando non esiste nessuna norma che ne disciplini l’uso. 

Tutto da dimostrare, poi, che questi movimenti possano eventualmente essere fittizi, argomento per il quale i bianconeri erano stati già assolti tempo fa.

Negli ultimi giorni, abbiamo potuto vedere ed ascoltare alcune interviste e alcuni video che ritraggono Piero Sandulli (Vice Presidente della II° sezione del Collegio di Garanzia dello Sport) e Ciro Santoriello (PM dell’inchiesta Prisma) pronunciare parole non proprio gentili nei confronti del club torinese con l’intervento del Coni - con una nota - e del Ministro dello Sport Abodi rivendicando l’inopportunità di certe dichiarazioni.

Il clima intorno a queste vicende è pesante e sembra abbastanza evidente che non ci sia serenità, con troppi pregiudizi verso il club bianconero. Aggiungo che, per molti, sembra quasi un’ossessione cercare di punire la Juventus comunque vadano le cose.

Dopo tutto questo, ricordando che nessuno vuole impunità ma un giudizio possibilmente logico, con serenità ed imparzialità è: possiamo ancora credere nella giustizia?

Concludo dicendo che tutti noi siamo chiamati a vigilare con attenzione sul caso Juve e che, dall’atteggiamento, dalla strategia e dalle azioni della dirigenza e della proprietà della Juventus potremo comprendere molte cose…