L'inchiesta Prisma parte (col freno a mano tirato), ma la FIGC non c'è: perchè?

La settimana della Juventus è partita. Prima ancora della sfida di campionato contro l'Hellas Verona in programma per sabato, 1 aprile 2023, i bianconeri erano attesi da un'altra partita, che però, non è andata in scena in campo. Il pallone, che scorre prato verde, ha lasciato spazio alle rigore delle aule di tribunale di Torino. Oggi, infatti, era schedulata l'udienza preliminare relativa all'inchiesta Prisma. Quest'udienza ha messo in evidenza le posizioni di ben dodici indagati tra ex dirigenti e amministratori della Vecchia Signora, anch'essa citata nel calderone come soggetto giuridico. La frangia, appena menzionata, deve difendersi dalle accuse di vario genere: false comunicazioni sociali, ostacolo della vigilanza, aggiotaggio e false fatturazioni. Tale impianto accusatorio è retto e impalcato dai pm Mario Bendoni e Marco Gianoglio, i quali hanno dovuto anche gestire le richieste della parte civile, costituita dalla presenza annunciata della Consob e, soprattutto, dei piccoli azionisti del club bianconero. Quest'ultima fazione processuale, però, è apparsa incompleta. All'appello non sono mancati solo gli avvocati di CR7 e di Dybala, bensì è balzata all'occhio la mancata presenza della FIGC. La domanda che tutti (o quasi) si sono posti è la seguente: come mai? 

PARTE IL PROCESSO PRISMA, MA LA FIGC NON C'È: PERCHÉ?

Erano tutti presenti. Anzi, no. Nell'udienza preliminare di oggi si è profilata l'assenza di un organo abbastanza presente nelle vicende extra campo, che hanno riguardato la Juventus. La FIGC ha deciso di non presenziare come organo costituente la parte civile del atto preliminare dell'inchiesta Prisma. Questa scelta, che fa tanto clamore, ha, però una motivazione abbastanza plausibile: il massimo organo istituzionale calcistico del pallone italiano potrebbe aver ritenuto di non aver subito dei danni perseguibili penalmente, che possano giustificare un'azione legale nei confronti di Madama. In mancanza di pregiudizi, dunque, la presenza della FIGC sarebbe risultata totalmente inutile oggi. Anzi, sarebbe parsa alquanto strana. In fondo, quello cominciato oggi è un procedimento penale, che, va istruito in tutte le sue componenti, comprese quelle civili, le quali possono essere ammesse come effettivi veri e propri attraverso l'autorizzazione del Tribunale. Quindi, la FIGC potrebbe anche decidere di costituirsi come parte civile, ma non è detto che il Giudice possa acconsentire la posizione del principale organo istituzionale calcistico italiano. La velocità del procedimento penale saranno parecchie dilatate: ci vorranno verosimilmente tre anni di tempo per determinare la posizione della Vecchia Signora all'interno dell'inchiesta Prisma. La FIGC, però, al momento, non costituirà parte integrante di una battaglia legale che di cui si saprà di più a partire dal 10 maggio 2023.