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Il tempo che fugge, cosi come la fiducia e la pazienza dei tifosiTUTTO mercato WEB
martedì 6 giugno 2023, 15:51Editoriale
di Alessandro Santarelli
per Bianconeranews.it

Il tempo che fugge, cosi come la fiducia e la pazienza dei tifosi

Quello che manca adesso è il tempo. Vero, la stagione è appena finita, ma il tempo corre, e soprattutto non permette di rimandare e aspettare. Il tempo che sembra tiranno nei confronti di una società, anzi di una proprietà, che deve, o dovrebbe, ricostruire prima le fondamenta, dunque la società, e poi di conseguenza tutto il resto. Martedi 6 giugno, il quadro non è ancora chiaro, anzi. Manca un direttore sportivo, arriverà Giuntoli, ma ancora non si sa quando, manca chiarezza sulla futura guida tecnica, con un allenatore che si barrica dietro un legittimo contratto di altri due anni, ma che non ha più la fiducia di una parte della proprietà e dell’unico rappresentante della società, quel Francesco Calvo che sarebbe disposto anche ad esonerare Allegri pur di ripartire da zero.

Già, primo nodo da affrontare: la Juventus di qualche anno fa non si sarebbe fatta troppi problemi, l’allenatore non ha convinto e dunque si esonera. E’ successo con il primo Allegri, è successo con Sarri è successo con Pirlo. Oggi la proprietà pensa in un modo, ma è costretta a ragionare in un altro. Si può aprire la cassaforte? No, dunque o si trova un accordo oppure..oppure si tiene l’allenatore con tutti i rischi e i problemi che ne potrebbero conseguire. Giuntoli? L’accordo c’è ma…ma al momento non ho la possibilità di forzare la mano e allora invece di “regalare” soldi attendo che riesca a liberarsi magari promuovendo nel frattempo ad interim il direttore della Next Gen. Insomma, brutto a dirsi, ma di necessità si deve fare virtù.

 Situazione che magari in questo momento non piace ai tifosi, ma che può anche avere una sua logica, con la ricostruzione che deve partire anche da un ridimensionamento delle spese. Spiace dirlo, ma quella di oggi non è più la Juventus che si andava a prendere Pjanic e Higuain a suon di clausole, e neppure quella che si poteva permettere di investire su Ronaldo e De Ligt, oppure di sperperare soldi su profili alla Kulusewsky. Risparmiare per poter mettere in piedi una nuova società e una nuova squadra su basi solide, ragionamento che seppur antipatico ha una sua logica. Quello che però stona di più è il non poter programmare perché ostaggi di un contratto di un allenatore, che rivendica correttamente il suo contratto e i suoi soldi, o il restare impigliati nella rete di un presidente che oggi pensa di poter camminare sulle acque, come il sig. De Laurentis. E’ qui che la Juve deve lanciare un segnale nel più breve tempo possibile, lo deve lanciare soprattutto ai suoi tifosi, ma anche a tutto il movimento calcistico, italiano ed europeo.

L’azienda calcio è strana, particolare e sfugge ad ogni logica. Questo Exor lo sa, cosi come sa benissimo che al momento la Juventus non produce utili, ma perdite. L’azienda calcio, soprattutto se ti chiami Juventus, non può però galleggiare nell’anonimato, perché questa sarebbe la maggior rimessa per tutti, anche a livello economico. Exor decida il da farsi, ma cominci a ridare un’identità alla società e di conseguenza alla squadra. La stagione che si è appena conclusa ha visto sconfitte sia sul campo che fuori dal campo, queste ultime probabilmente ancora più gravi perché lasceranno sulla pelle dei tifosi cicatrici ancora a lungo. Martedi 6 giugno, il quadro non è ancora chiaro, ma il tempo fugge cosi come la pazienza dei tifosi.