
La Juventus comunica "l'eventuale uscita dalla SuperLega": debacle o strategia? Intanto gli investitori sono già delusi...
Strategia vincente o debacle pazzesca? Cosa si nasconde dietro il comunicato di poco fa da parte della Juventus riguardo "l'eventuale uscita di Juventus dal Progetto Super Lega"?
A giudicare da quello che sta succedendo in questi ultimi tre anni e in particolare in questi mesi di grande confusione, viene più facile pensare che quella della Juventus sia una clamorosa marcia indietro nata dopo aver subito il colpo di una stagione che ha piegato il club in campo sfiancandolo nelle economie. Sconfitte in serie, una dietro l'altra, fino all'accordo (o patteggiamento) con la Figc pur di non mandare in tilt il sistema e a questa marcia indietro "promessa" dalla SuperLega per non andare allo scontro anche con l'Uefa con le ferite di una stagione ancora aperte e sanguinanti.
Visto così il quadro sembra una drammatica cronaca di una società letteralmente implosa: senza forza, senza idee, senza direzione. Senza capo né coda e soprattutto senza più coraggio. Uno scenario desolante che spaventa soltanto a raccontarlo. E pensare che soltanto due anni fa, nell'aprile del 2021, quella nascita strampalata e improvvisa della SuperLega era, nel suo folle primo vagito, una prova di forza di un club pronto a conquistare il mondo da parte di un club che adesso non riesce a comandare neanche nella propria regione d'appartenenza. Schiacciata da tutto e da tutti.
A meno che....
Se fosse invece una strategia vincente, potrebbe essere il colpo di scena per passare da "scemi del villaggio" ad abili strateghi. La storia sarebbe diversa e andrebbe rivoltata come un calzino e raccontata così. Dopo la battaglia in Italia che ha portato ad una penalità "bastarda" ma patteggiata per espiare agevolmente colpe amministrative molto pesanti, la Juventus, dopo i tanti avvertimenti a mezzo stampa (senza dimenticare le parole della Christillin e di Boniek), avrebbe ricevuto anche una prima mossa dall'Uefa intenzionata a penalizzarla per molto tempo e, ipotizziamo, la proposta di lasciare la SuperLega per avere anche qui una sorta di patteggiamento. Si riparte dalla Conference senza nulla a pretendere. A questo punto la Juventus potrebbe aver pensato di fare, intanto, un comunicato in cui annuncia che sentirà gli altri club fondatori per parlare di un "eventuale uscita di Juventus dal Progetto Super Lega", annunciando tempi fisiologicamente lunghi per l'uscita dalla nuova competizione, a questo punto otterrebbe la "grazia" da parte dell'Uefa e la partecipazione alle prossime coppe. Il tutto senza essere ancora ufficialmente uscita dalla SuperLega. In attesa del pronunciamento da parte della Corte di Giustizia Europea che potrebbe far slittare la decisione sulla posizione dominante dell'Uefa a settembre e non più a luglio. A quel punto, a coppe iniziate, la Juventus potrebbe far ritorno alla SuperLega e tornare a pianificarne la nascita anche a costo di andare a rottura con l'Uefa ma con la certezza di poter far parte della nuova competizione nell'arco di un paio d'anni. E nel frattempo, davanti magari anche all'uscita del Barcellona che deve risolvere il caso Negreira con l'Uefa, la A22Sports diventerebbe unica fondatrice della nuova competizione deresponsabilizzando i club che risulterebbero formalmente inattaccabili, e lo farebbe presentando nel proprio organico un nuovo dirigente a sorpresa: Andrea Agnelli.
Tornando all'attualità e alla realtà dei fatti, in attesa di conoscere dalle nostre fonti le reazioni degli investitori della JPMorgan, siamo venuti a conoscenza che investitori esterni avrebbero accolto in malo modo il comunicato della Juventus ironizzando sul solito "italian job".







