Del Piero: "Mi piacerebbe tornare alla Juve, è parte della mia vita"
Alessandro Del Piero ha raggiunto nel tempo lo status di stella internazionale, per cui non è strano che anche un'emittente statunitense come la CBS dedichi a lui una lunga intervista, nella quale l'ex capitano ha ovviamente parlato tanto anche di Juventus, tra passato e futuro: "In tutta la mia carriera posso dire di avere un solo vero rimpianto, la sconfitta nella finale degli Europei, vincere è sempre stato il mio principale obiettivo, i traguardi personali sono piacevoli da raggiungere, ma se mi chiedi ‘sei felice sei fai tre gol e pareggi tre partite?’ io ti dico di no".
Alex torna quindi ai tempi della Juventus, quando c'era ancora Gianni Agnelli e in squadra aveva Roberto Baggio tra i compagni: "Il soprannome Pinturicchio me lo diede il nostro ex patron, Gianni Agnelli era una persona incredibile. Insieme a Baggio ho giocato solo per due anni e nel secondo nacquero incomprensioni col club che poi decise di cederlo, ma da lui come da tutti i miei compagni ho imparato tanto perchè ascoltavo sempre. Il mio primo anno, con il grandissimo Trapattoni, forse è stato il più difficile, la Juve non lottò per lo scudetto ed uscimmo ai quarti di Coppa UEFA contro il Cagliari, alla fine della stagione la società cambiò praticamente tutto".
L'ex capitano ricorda poi l'esperienza in Serie B: "Esordimmo con il Rimini in una giornata caldissima, pareggiammo 1-1 ed io ripensai al mese prima, quando ero a Berlino con la Coppa del Mondo, ma non mi sono mai pentito della mia decisione di restare alla Juve, volevo restituire quanto la Juve mi aveva dato e non volevo abbandonarla in quella situazione, nè abbandonare i nostri tifosi. La stagione in B fu surreale, c'era una battaglia nei tribunali e noi avevamo tanti punti di penalizzazione, fu una strada davvero lunga, ma alla fine fu meraviglioso tornare in A, con un club completamente rinnovato per forza di cose.
La possibilità di allenare al momento non lo ha mai sfiorato: "Il calcio mi manca ed ho preso anche il patentino di allenatore, ma al momento non è un ruolo che vorrei ricoprire, sono felice di quello che sto facendo adesso. Tornare alla Juve sarebbe bello, una storia da raccontare, non credo ci siano giocatori che sono rimasti nello stesso club per 19 anni ed hanno vissuto quello che ho vissuto io, sono diventato leggenda, ho giocato in Serie B e con quella maglia sono tornato a vincere. Mi piacerebbe tornare perchè sarà sempre il mio club, ma è qualcosa che deve venire naturale e deve partire dalla Juventus, avere all’interno della società è giusto che ci sia chi conosce bene la mentalità e i tifosi. Penso a Maldini al Milan, a Totti alla Roma o a Zanetti all’Inter".
Infine un pensiero sulla possibilità di diventare in futuro il presidente dei bianconeri: "Il loro presidente già c'è, ma vediamo cosa succede. Io ormai sono legato per sempre a quei colori e vivo più a Torino che dove sono nato, ma anche se non succedesse nulla il mio legame con l'ambiente e i tifosi resterebbe lo stesso, abbiamo scritto la storia insieme, una storia bellissima e incredibile. Non mi sono mai sentito ferito per una chiamata mai arrivata, a volte semplicemente le cose cambiano".