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tmw / juventus / Primo Piano
Le società americane in Italia, no a investimenti folli, ma uno stile che già ben conosciamo
venerdì 20 gennaio 2023, 20:59Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoudinese.it

Le società americane in Italia, no a investimenti folli, ma uno stile che già ben conosciamo

In queste ore si è parlato tantissimo di Udinese in tutta Italia e il perché è presto detto. Il rumor che vuole il subentro di uno o addirittura due fondi americani nella società friulana ha particolarmente scosso il Belpaese visto che la proprietà della famiglia Pozzo è anche la più longeva rimasta nel mondo del pallone nostrano. Chiacchiere ce ne sono state tante, con una secca smentita ufficiale diramata sul sito ufficiale con il club. Vedremo cosa accadrà, le voci su una trattativa in corso continuano ad esserci e come sempre è giusto andare con i piedi di piombo, anche perché di ufficiale non c'è nulla. Gli ultimi sussurri, a onor di cronaca, parlano della cessione di solo una parte delle quote, con i Pozzo che resterebbero comunque con una fetta importante dentro alla squadra. La scelta forse più logica.

Bisogna infatti sottolineare, per tutti coloro che invece sognano grandi colpi con i soldi a stelle e strisce, che difficilmente l'arrivo di una proprietà americana è coinciso con investimenti clamorosi nelle rose e, soprattutto, con mosse oculate dal punto di vista calcistico. Di esempi ne abbiamo tantissimi visto che ormai il calcio italiano veste sempre più USA. Il Milan, la Fiorentina, lo Spezia, il Parma, il Venezia, il Genoa, l'Atalanta di recentissimo (con una formula simile a quella che sta discutendo l'Udinese), tutte squadre hanno avuto le loro fasi positive con però anche momenti decisamente negativi. Sostanzialmente tutte queste proprietà sono accomunate dallo stesso principio, ovvero quello di arrivare alla fine quantomeno al pareggio di bilancio senza dover immettere nuovo capitale. Chi ha avuto successo è perché ha scelto comunque di affidarsi a dirigenti esperti di calcio italiano.

Quindi niente investimenti milionari, ma uno stile che qui ad Udine conosciamo già molto bene. Niente acquisti folli alla Mudryk, ma giovani da valorizzare e rivendere cercando di ottenere parallelamente anche risultati sportivi. Nulla quindi di nuovo in casa friulana, che seguirebbe la filosofia portata avanti solitamente e che invece altri club hanno dovuto iniziare a perseguire con risultati altalenanti, basti vedere a Venezia, dove finché ci sono state le conoscenze dei vari Fabio Lupo, Mattia Collauto e Paolo Poggi la squadra ha trovato successi, mentre dopo, con un'estremizzazione del concetto americano, ha trovato la retrocessione della Serie A conquistata con tanta fatica. Staremo a vedere come finirà, restando pronti e aperti a tutti gli scenari possibili...