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tmw / juventus / Primo piano
CAPITOLO 7TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 22 luglio 2018, 19:00Primo piano
di Caterina Baffoni
per Tuttojuve.com

CAPITOLO 7

Dall’amore alla rabbia. Dai fischi di paura e antipatia al primo tocco del pallone, alla standing ovation dopo una giocata pazzesca, unica nel suo genere, accompagnata dall’applauso convinto dopo un gol incredibile. Fin quando non si giunse allo spaesamento di vedere all'Allianz Stadium, in uno dei tanti Juventus-Real Madrid, quell’entità astratta ma bellissima e perfetta nell'essenza del calciatore, così travolgente e magnetica da giocatore più forte del mondo, tra i più grandi se non il più grande di sempre, che prima si materializzava solo in video o nelle immagini social. 

Negli ultimi anni Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro è stato definito come l’attaccante definitivo, totale, perfetto, e il profondo mutamento del suo stile di gioco nel corso degli anni ha espresso al meglio la grandezza e la potenza di questo atleta. Invece che accontentarsi di essere semplicemente un ricordo del fenomeno a tutto campo di un tempo, ovvero terminale offensivo di un gioco corale concepito attorno a lui, ha lavorato sodo per “specializzarsi” e divenire così il finalizzatore migliore del mondo, concentrando la sua area d’influenza unicamente negli ultimi metri d'area e imparando così a segnare in qualsiasi modo possibile, se non impossibile. 

E' difficile poter esprimere a parole cosa sia significato davvero il passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus. 

Il pensiero va inevitabilmente al potenziale di un giocatore maestoso, che ha saputo battere ogni record personale e di squadra, conquistando ogni trofeo a disposizione nelle competizioni calcistiche. La riflessione si sposta poi a chi andrà allo stadio, mosso da inconfessabile e curiosa ammirazione per osservare chi ha fatto dell'essere un calciatore un modello da seguire, un prototipo perfetto nello sport, una proiezione personale.

Penso a chi sarà mosso anche dalla convinzione che si può battere il più forte di tutti, perché c’è più gusto nel battere il più forte di tutti.

Penso a uno stadio ammutolito dopo un gol, da quel silenzio stupefatto che lo renderà percepibile fino all’ultimo seggiolino dell’ultima gradinata.

Penso all’esplosione di gioia pazzesca dopo un gol rifilato alla squadra dove gioca quello che è stato soprannominato da sempre "il marziano", alla bordata di fischi liberatori di paura e timore dopo un tiro alle stelle.

Penso a quello che penserà lui stesso, guardandosi intorno, per la prima volta dopo dieci anni in terra straniera indossando quelle righe nere incise tra il bianco di una vita trascorsa tra le vette più alte del mondo, ora a cercare di trainare la sua Juventus sulla cima più alta della gloria sportiva.

Ma come ci guarderà effettivamente l’ "alieno CR7" ? Cosa penserà di noi, della nostra gente, dei nostri stadi e del nostro calcio italiano ?  Sarà uno stimolo immenso anche per lui, una nuova avventura, un nuovo record da battere e una sfida personale tutta da vincere, come da lui stesso affermato nel giorno della presentazione: "voglio scrivere la storia con la maglia bianconera". 

Madama ora vuole arricchire il suo palmares e il suo museo con il trofeo più prestigioso per club, quasi scontato sottolinearlo, e per farlo, ha chiamato il migliore in assoluto, quello dall'eterno paragone con Messi, quello che nella sua carriera, ha alzato il trofeo più ambito per ben cinque volte: una con il Manchester United e ben quattro con il Real Madrid, di cui le ultime tre consecutive. Uno che sa come si vince, e che a 33 anni vuole continuare a trionfare e restare il migliore, per ripagare la fiducia che la Juventus ha versato su di lui, e incidere in maniera indelebile il suo nome nel mondo Juve.

Eppure, con l’acquisto di Cristiano, l’obiettivo della Juventus è chiaro e va al di là anche degli eventuali successi sportivi dell’annata in questione, perchè i bianconeri vogliono aumentare il proprio appeal, portare avanti una campagna di crescita che faccia impennare il proprio fatturato e farlo arrivare ai livelli dei top club europei per permanervi nel tempo. Basti pensare che a poche ore dall'ufficialità del portoghese alla corte di Max Allegri, sui social la Juventus ha apportato decine e decine di milioni di impressions, quelle che noi chiamiamo abitudinariamente "like". Si chiama brand Equity, brand Awerness, popolarità e relativo business indiretto. La Vecchia Signora ha colpito ancora, ha acquistato molto più di un semplice giocatore. Si tratta di un marchio che riconsegna valore, appeal e lustro a se stessa ma anche a tutto il calcio italiano. Il tam-tam mediatico su Ronaldo non deve far scordare quanto potranno crescere Dybala e Bernardeschi, ad esempio, anche solo allenandosi col plurivincitore di palloni d'oro, o più semplicemente aiutare quelle giovani promesse che un giorno o già da adesso aspirano ad arrivare al suo livello. 

 Cosa significa tutto ciò? Che Cristiano Ronaldo alla Juve non è e non deve figurare l’affare del secolo, quello irripetibile, che non potrà mai essere più effettuato da una squadra italiana. Bensì il punto da cui partire, l'accesso verso una nuova era. Già da quest'anno, Madama vorrà essere pronta per un nuovo acquisto del genere, che possa alzare sempre di più l’asticella senza sentirsi mai sazia del tutto. 

CR7 vale punti che rischiano di essere incolmabili per la concorrenza italiana, ma la Juve deve trovare nel minor tempo possibile una specie di "zona di confort" in grado di esaltare il portoghese, migliorando sensibilmente ciò che di migliorabile può esservi in Ronaldo: il finalizzatore perfetto coadiuvato da una squadra che sia in grado di fornirgli un quantitativo gigantesco di occasioni da gol al fine di rendere indimenticabile una stagione ormai alle porte, al fine di gettare le basi per una nuova epoca, e poter quindi raccontare altre pagine di una nuova storia sempre a tinte bianconere.

Questa volta, però, partendo dal "Capitolo 7".

© foto di Daniele Buffa/Image Sport