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ESCLUSIVA TJ - Dal sette a CR7: il parere dei gloriosi numeri 7 della JuveTUTTO mercato WEB
lunedì 23 luglio 2018, 15:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Dal sette a CR7: il parere dei gloriosi numeri 7 della Juve

Soltanto sette giorni fa, la Torino bianconera era paralizzata dall'arrivo di Cristiano Ronaldo. Una settimana in cui in città, nonostante ci sia già stata la preentazione, non si fa altro che parlare di lui e delle sue future gesta. Il portoghese, attualmente ancora in vacanza, è sempre più pronto ad indossare la maglia numero 7 che nella storia bianconera è stata non solo dell ali come Oscar Damiani, ma anche di centrocampisti/difensori come Antonello Cuccureddu e Roberto Galia e di attaccanti come Domenico Penzo, Gianfranco Zigoni e Massimo Briaschi. La nostra redazione li ha contattati telefonicamente, in esclusiva, per parlare del motivo per cui decisero di indossarla e non solo:

Sergej Aleinikov (1989/90): "Il motivo per cui decisi di indossare quel numero di maglia è molto semplice: era il mio preferito. Nessuno dei miei compagni della Juve lo prese e quindi lo scelsi io. Non è importante il numero che porti sulle spalle perché a scendere in campo è il talento. Ronaldo è un fenomeno a prescindere, lo era anche quando indossava il 17 nel Portogallo e il 9 nel Real Madrid".

Massimo Briaschi (1984/85): "Fui onorato di indossare la gloriosa e prestigiosa maglia numero 7 della Juventus. La mia storia cominciò dalla scelta del numero 11, ma era di Boniek. Il 9 era di Rossi e il 10 non ne parliamo (era di Platinì), per forza di cosa rimase solo quel numero che, come ho affermato in precedenza, fui orgogliossissimo di portare sulle spalle".

Antonello Cuccureddu (1975/76): "Indossai con soddisfazione parecchie maglie nella Juve. Con la numero 10 trovai l'esordio a Cagliari e realizzai il mio primo gol coi bianconeri (sorride ndr). Vestii il 7 quando giocai come ala e ricordo di non aver fatto male. Ma, storicamente, la maglia più importante è sempre stata la 10 se pensiamo a Sivori, Pelè, Maradona e a tutti quelli che l'hanno avuta. Ora con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, probabilmente, ci saranno più calciatori che la vorranno avere".

Oscar Damiani (1974/75 e 1975/76): "Alla Juve è arrivato il campione dei campioni e il mio numero verrà finalmente rivalutato (sorride ndr). Ai miei tempi, l'ala aveva il 7 così come il centravanti il 9. Non era come oggi. E ogni domenica la cambiavi a seconda del tuo ruolo. Quel numero lo alternai all'11, ma con la 7 ricordo di aver fatto una buona gara - trovando anche il gol - contro l'Ajax di Krol".

Roberto Galia (1991/92 e 1992/93): "Il 7 non era il mio numero (sorride ndr), lo indossai solo con mister Zoff quando ho fatto l'esterno destro ma ero più un 4 o un 8. In Italia c'è stato il boom dei 10, lo associavi all'elemento nella rosa che aveva più fantasia come Zola e Platinì. Il portoghese ha già dimostrato tantissimo, con la Juve sarà un bellissimo binomio. I fortunati saranno i suoi compagni di squadra".

Domenico Penzo (1983/84): "Giocai sempre con i numeri 9 e 11 ma Boniek, che per ragioni di gerarchia la indossò l'anno precedente, pensò bene di darla a me prendendosi la 11 di Bettega. CR7 credo sia attualmente uno dei pochissimi giocatori al mondo che possano realmente vincere le partite da solo e questo penso lo collochi al fianco dei più grandi di sempre come Maradona, Pelè e Messi".

Gianfranco Zigoni (1966/67): "Fu il numero dell'anno in cui vincemmo il campionato. Non giocai le prime partite, ma quando iniziai a scendere in campo presi la maglia (la 7 ndr) che era di Favalli e l'unica disponibile. Purtroppo in quel periodo tutte le altre erano occupate, perché la 11 era di Menichelli e la 9 di De Paoli. Fu un ripiego per me (sorride ndr). Ritengo Ronaldo una macchina da guerra come lo fu il russo dell'atletica Valerij Borzov e sono convinto che il portoghese farà molto bene. I tifosi impazziscono per lui e non vedono l'ora di vederlo giocare".