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IL SANTO DELLA DOMENICA -  Sarebbe bastato poco. E le ultime due vittorie lo dimostrano. Ma a questa squadra, sono mancati i leader in campo e fuori. Adesso Coppa Italia e magari un miracolo sportivo...
domenica 16 maggio 2021, 00:10Il punto
di Alessandro Santarelli
per Tuttojuve.com

IL SANTO DELLA DOMENICA - Sarebbe bastato poco. E le ultime due vittorie lo dimostrano. Ma a questa squadra, sono mancati i leader in campo e fuori. Adesso Coppa Italia e magari un miracolo sportivo...

Sarebbe bastato poco, ma veramente poco: se la Juve non dovesse entrare in Champions, i rimpianti sarebbero talmente tanti da non riuscire neppure ad elencarli tutti. Facile pensare al Benevento, alla Fiorentina, ma impossibile non andare al suicidio di una settimana fa contro il Milan. Eppure, dopo il rovescio contro i rossoneri, la squadra, già questa volta la squadra, ha cambiato pelle. Attenzione,niente di trascendentale, ma un semplice ed elementare gioco di attesa e ripartenza con il Sassuolo, grinta ( che serve, eccome se serve) compattezza e unità di intenti contro l’Inter. Due vittorie, diverse tra loro, ma che hanno fatto capire che se ci fosse stato un maggiore equilibrio anche tra squadra e allenatore, forse oggi staremmo raccontando un’altra storia.

Adesso però bisogna concludere degnamente questa stagione, con la finale di Coppa Italia da provare a vincere e un quarto posto da non mollare..almeno fino alla fine.

Poi si tireranno somme e bilanci. Nella gara contro l’Inter, Pirlo è tornato all’antico, Ronaldo riferimento offensivo, Kulusewsky a metà tra la seconda punta e il muro davanti a Brozovic. Soluzione che sinceramente all’inizio ha lasciato tutti perplessi, soprattutto per la panchina di Dybala e Morata, ma che con il senno del poi si è rivelata giusta. Partita fortemente condizionata dagli episodi, due rigori e metà, ma soprattutto una clamorosa espulsione di Bentancur ( fino a qual momento nervoso e impreciso) che ha lasciato la Juve in 10 per quasi tutto il secondo tempo. Curioso che alcuni commentatori, nelle loro analisi sull’arbitraggio di Calvarese, si siano dimenticati proprio del momento più grave di tutto il match, al netto di una direzione di gara completamente insufficiente.  

La Juve però si è dimostrata anche nella difficoltà,  questa volta compatta, presa per mano da un leader vero come Cuadrado, il primo a riprendersi il pallone dopo il gol del pari, a tentare di scuotere i compagni, e ad assumersi la responsabilità sul calcio di rigore, per lui un inedito. Bisogna avere coraggio e fame, quella stessa fame che per larghi tratti della stagione è mancata. Senza dubbio Pirlo ha avuto delle responsabilità, ma chi sono stati i veri leader in campo di questa squadra? Chi ha avuto i gradi per scuotere i compagni di squadra? Quando si tireranno i bilanci, anche questi elementi dovranno esser messi sul piatto. Allenatore certo, ma anche giocatori e staff dirigenziale dovranno assumersi le proprie responsabilità.

La Juve ha reagito, ma troppo tardi: ecco questo è l’aspetto che più fa male di una stagione che poteva finire anche senza lo scudetto, ma con l’obiettivo minimo di entrare in Champions.  Miracoli sportivi o meno, questo è un elemento che non potrà passare in secondo piano..