
Tudor a Dazn: "Partita difficile, ma non siamo stati dentro la nostra area. Difesa a quattro era la scelta giusta"
Igor Tudor commenta la brutta sconfitta di Como ai microfoni di DAZN. Le sue parole: "Noi volevano andare avanti, volevamo pressare, siamo stati anche bravi a momenti, contro una squadra che fa un bel calcio. Noi non siamo stati dentro la nostra area come dite. Una partita difficile contro una squadra organizzata bene, nel primo tempo abbiamo preso questo gol all'inizio su calcio piazzato, che non si può prendere. Un primo tempo alla pari, abbiamo fatto anche delle cose interessanti, anche loro hanno fatto qualcosa di interessante. Nel secondo tempo tanti momenti di partita rotti per falli, per i loro comportamenti. Poi è finita la partita dopo il 2-0, volevamo fare qualcosa con due attaccanti e non siamo riusciti".
Era un ragionamento più lungo che partiva dal Mondiale per Club, non abbiamo detto che oggi siete stati dietro a difendere.
"Allora chiedo scusa. Anche il discorso degli attaccanti, non si può giocare con due attaccanti e due ali, altrimenti chi difende? E' difficile, non so chi gioca con due ali e due attaccanti, credo nessuno".
Perchè la scelta della difesa a quattro?
"Non si sperimenta niente, si crede che questa cosa sia meglio per la squadra in questo momento. Ci può essere la sconfitta o la vittoria e allora tutto cambia, ma io penso sia stata una scelta giusta. in attacco abbiamo fatto in modo diverso, non come difendevamo. Siamo arrivati tante volte vicino all'area ma è mancato tante volte l'ultimo passaggio. l'ultimo tiro, questa è stata la mia sensazione. Qualcuno lì doveva dare l'ultimo passaggio o fare l'ultimo tiro, quello ci è mancato. Siamo arrivati tante volte in area".
Cosa ti dispiace di questa sconfitta? Forse abbiamo visto Vlahovic poco tempo per essere produttivo.
"Quello è stato fatto a 15 minuti dalla fine, era giusto provare con due attaccanti, ma contro il Como che gioca bene poi bisogna correre. Due in mezzo con Cisco e Kenan non è neanche facile coprire, abbiamo preso quel contropiede e 2-0 era finita. Abbiamo provato anche con Cisco, con Joao e Filip sulle fasce, ma non c'era niente da fare".
C'è qualcosa che la preoccupa?
"Mi preoccupa sempre tutto, la vita di allenatore è questa qua, vince, perde, pareggia, deve essere sempre preoccupato, che vuol dire attento, pensa a cosa può fare meglio".
Cosa si può fare meglio?
"Quello lo discuteremo sicuramente nello spogliatoio, non qua".
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