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Marchisio: “La Juve non deve trovare mai alibi sul calendario. I bianconeri devono trovare identità dall’alto fino al campo. Su Koopmeiners e Yildiz…”
Oggi alle 13:24Primo piano
di Camillo Demichelis
per Tuttojuve.com
fonte Dall’inviato a Torino

Marchisio: “La Juve non deve trovare mai alibi sul calendario. I bianconeri devono trovare identità dall’alto fino al campo. Su Koopmeiners e Yildiz…”

Claudio Marchisio, nel corso dell'evento Rigenera Care che si è tenuto a Torino ha rilasciato alcune dichiarazioni medie presenti. Ecco quanto ripreso da TuttoJuve.com
 

Domanda TJ - Ciao Claudio, eri a Madrid, hai visto Yildiz da vicino con la fascia da capitano, tu l'hai indossata. Quanto è difficile per un giocatore così giovane essere capitano della Juve?
"Ero lì con Clarence e con Fabio Cannavaro e parlavamo proprio di questo, di un ragazzo così giovane che sicuramente sarà stato molto felice, emozionato ed orgoglioso di indossare la fascia da capitano con la 10 al Bernabeu. Ma ragioniamo anche sulle impressioni che può avere, ma lui è un ragazzo con la testa a posto, grande lavoratore, ovviamente è stata una partita non semplice, però felice per lui, sperando che possano essercene tantissime altre".
 

Hai visto il centrocampo al Bernabeu, può essere questa una soluzione per dare anche un po' di quantità?

"Credo che ognuno di noi ha le proprie idee su cosa può essere meglio o meno a livello di modulo o altro. Io sono sempre stato uno che è convinto che il centrocampo a tre possa dare delle soluzioni in più, ma più che il modulo è cercare più un'identità di uomini, cercare di avere dei giocatori che possono essere sempre più presenti in campo, partiamo da una partita e di cambiare il meno possibile, dico questo perché all'interno di questo centrocampo c'è stato Koopmeiners dove nei vari mesi, soprattutto anche quest'anno, cambia spesso ruolo e quindi credo che anche per lui non sia neanche semplice andare a trovare lui stesso un'identità dentro questa squadra. Quindi mi auguro che l'allenatore possa trovare un'identità il prima possibile per questa stagione che non sarà semplice".

Claudio, l'hai accennato tu, come si rigenera Koopmeiners? È solo una questione di ruolo, come ha detto lui, nel post Madrid?

"Da una parte è un ruolo ben definito in un contesto ben definito, può aiutare sicuramente un giocatore che ha ovviamente delle caratteristiche ben precise, anche importanti, ma che è in difficoltà dall'anno scorso. Io stesso in passato ho avuto dei periodi dove un po' alla sinistra, un po' il centrocampo a due, un po' davanti alla difesa, a volte anche il terzino, e porta ovviamente ad avere sia da una parte una duttilità che ti mette a disposizione della squadra, ma a livello di performance rischi di entrare dentro a un imbuto dove difficilmente riesci a trovare poi una quadra con te stesso e con la squadra. Quindi anche lì credo che lui stesso, ma la società è l'allenatore, dovrà trovare il contesto giusto per Koopmeiners per dargli più serenità e ovviamente poi lui deve trovare anche serenità con le sue prestazioni".

Claudio, ti chiedo se sei d'accordo con Tudor quando parla di carenza di leader in questa Juventus?
"Credo che ci vuole del tempo. Ormai abbiamo visto una Juventus che negli anni non sono mancati, credo, soltanto leader in campo, ma anche fuori è tutto un contesto che deve trovare il suo equilibrio, la sua identità dall'alto fino al campo, perché poi la parte inferiore della piramide sono i giocatori e per essere sereni i giocatori devono avere struttura sopra di loro. Ciò non vuol dire che non devono avere delle responsabilità, però le responsabilità bisogna darle a tutto il contesto e spero che la Juventus possa trovare la via più dritta e sicura per arrivare di nuovo ad ambire a vincere veramente quel contesto".

Perché non segna la Juve?
"E' una domanda ben più ampia, guardiamo i dati di Dusan Vlahovic, dove non segna da più di 200 gol dal primo minuto. Pure l'altra sera secondo me ha fatto un'ottima partita, ma in tutti i minuti che lui ha giocato l'unica situazione dove è stato pericoloso in realtà se l'ha creata lui, facendo una grandissima giocata, resistendo a Militao che non è un giocatore lento, che gli dava fastidio. Quindi si è creato lui una situazione, quindi andare a valutare anche la prestazione di un attaccante dove in tutta la partita si crea lui da solo una situazione, la squadra non gli porta palloni per essere determinante e quindi quello credo che sia un problema molto più generale, non di singoli giocatori. Come ho detto prima spero che le figure di responsabilità riescano a trovare la soluzione migliore per questa squadra". 
 

Come classifichi la Juve in questo campionato?
"La Serie A si sta equilibrando, non ad un livello più alto ma medio. Questo vuole dire che le top avranno sempre più difficoltà ad arrivare ad un posto Champions, la Juve fa parte di questo gruppo. Chi ce la farà è chi sbaglierà di meno".

Tudor è l'uomo giusto per rigenerare la Juve?
"Bisogna sperarlo e da tifoso mi auguro che sia così, non soltanto perché è stato un grande ex giocatore della Juve ma perché conosce l'ambiente, ma perché ad oggi lui è l'allenatore, bisogna dargli fiducia, essere vicino alla squadra sperando che lui insieme al suo staff e ovviamente i giocatori riescano a trovare la strada migliore".

C'è un problema comunicativo alla Juve? Penso alle dichiarazioni di Tudor su Fabregas, alle parole alla vigilia del Real Madrid...
"Io credo che ovviamente cerca di aiutare la situazione e la sua squadra, ma nello stesso tempo indipendentemente dall'obiettivo reale che può avere la Juventus. La Juventus non deve mai trovare degli albi sul calendario, la Juventus deve cercare di trovare la propria strada, di fare una prestazione come l'altra sera anche se poi ovviamente non tutto è perfetto, però c'è stata una grande reazione a Madrid e mi auguro che quella reazione diventi un qualcosa di concreto partito dopo partita, al di là del risultato, al di là del fatto che la Juventus scenda in campo e abbia almeno quella mentalità di giocarsela e non di trovare degli albi.
 

Rivedi una qualche tua Juve del passato? C'è qualche difficoltà che è stata risolta in qualche modo? 
"Ho vissuto la Juventus quando non ero in campo da giocatore e anche quando ero in campo ci sono sempre stati momenti positivi, momenti meno facili, diamo tempo di lavorare, è vero che qua in Italia soprattutto, lo leggiamo tutti i giorni, sembra quasi che quella partita che ci sarà già dalla prossima in campionato possa essere già quella che possa far cambiare qualcosa, io mi auguro di no, mi auguro che ci possa essere sempre più tempo per poter lavorare in meno cambiamenti, perché la Juventus ad oggi non ha bisogno di altri cambiamenti".