L'ex all. Martins non ha dubbi su Tiago Gabriel: "Mentalità e qualità, la Juve ha bisogno di lui. E' un mix tra Carvalho e Andrade. Orgoglioso di averlo lanciato nel calcio professionistico"
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato, in esclusiva, l'ex tecnico di Tiago Gabriel ai tempi dell'Estrela Amadora, Filipe Martins (oggi allenatore del Chaves), per parlare approfonditamente dell'obiettivo di mercato dei bianconeri e non solo:
Diversi media italiani accostano Tiago Gabriel alla Juventus. Come commentiamo la notizia?
"La notizia non mi ha affatto sorpreso, perché Tiago sta facendo un ottimo lavoro a Lecce e con la nazionale Under 21. Ha una mentalità importante e una grande qualità, un trasferimento in un club più grande sarebbe perfettamente sensato".
Sappiamo tutti il valore della Juventus come club in Italia e nel mondo. Sarebbe un'opportunità che Tiago non dovrebbe rifiutare, qualora la Vecchia Signora decidesse di affondare con il Lecce?
"Nessuno può rifiutare la Juventus, anche se al momento Tiago non è al meglio. Ma la Juve ha bisogno di acquistare giovani talenti con il carattere e il profilo di Tiago. Sarebbe una grande opportunità per entrambe le parti".
A chi possiamo paragonare Tiago Gabriel come stile di gioco?
"Ho sempre pensato che Tiago possa ricordare Ricardo Carvalho per la sua calma e il modo di giocare, ma ha la falcata lunga come l'aveva Jorge Andrade, che in passato ha giocato per la Juventus".
A proposito, hai parlato con Tiago da quando è arrivato in Italia?
"Gli ho scritto una sola volta, nel momento in cui si è trasferito in Italia. Non mi piace disturbare i giocatori e nemmeno dargli dei consigli, anche perché loro sanno di poter contare su di me in qualsiasi momento. Tiago è molto maturo e sono semplicemente orgoglioso di essere stato l'allenatore che lo ha lanciato nel calcio professionistico. E questo mi basta".
Come è migliorato in Italia rispetto a un anno fa quando era allenato da te?
"Seguo i suoi miglioramenti con grande orgoglio, ogni volta che lo vedo giocare è più bravo e più completo. Per essere un difensore, ha raggiunto il livello calcistico perfetto; se era già bravo in difesa, ha tutto per diventare eccellente. Aveva solo bisogno di crescere fisicamente in termini di massa muscolare e coordinazione perché è molto alto. Il resto è tutto lì".
Puoi raccontarci del giorno in cui hai fatto esordire Tiago in campionato?
"Il suo debutto e le sue prime partite sono state abbastanza curiose. Ha debuttato contro la mia ex squadra, il Casa Pia, e ha giocato una partita molto attenta e intelligente, ma purtroppo ebbe responsabilità sul gol preso che ci costò la sconfitta. Lui però non vacillò di una virgola, e nemmeno io. Pareggiammo la partita successiva per 2-2, in cui lui fu sfortunato a commettere un errore in uno dei due gol. Dalla terza partita in poi è cambiato e ha giocato duro finché non me ne sono andato".
C'è un episodio specifico che ricordi con lui e che vorresti condividere?
"Ci sono due episodi curiosi volendo che si possono raccontare. Il primo è che olo dopo averlo allenato, ho scoperto che viveva nell'edificio accanto al mio. Incredibile, vero? L'altro invece riguarda il pre-campionato. Tiago faceva parte dei titolari nelle varie formazioni e nella seconda partita di allenamento, Filipe Luis (un mio ex assistente che ha giocato per Sporting, Benfica e Atlético Madrid) e io ci siamo detti che questo ragazzo sarebbe presto diventato il titolare e il nostro miglior difensore centrale. Non ci sbagliammo".
Si ringrazia Filipe Martins per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.








