Il collega Arntzen (VG Sporten): "Bodø come il Rosenborg degli anni '90, stasera è leggermente favorito. Vi spiego le difficoltà che avrà la Juve"
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato, in esclusiva, il collega di VG Sporten, autorevole quotidiano norvegese, Mats Arntzen, per parlare approfonditamente della sfida di questa sera e non solo:
Qui in Italia stiamo ancora pensando alla cocente doppia sconfitta con la Norvegia che ci è costato il play-off di marzo. Può essere un qualcosa di incoraggiante per il Bodø/Glimt in vista di questa sera?
"Non credo che il Bodø/Glimt tragga fiducia direttamente dal risultato di 7-1 della Norvegia contro l'Italia. Le squadre nazionali e i club sono situazioni completamente diverse. Il risultato, tuttavia, ha rafforzato la sensazione in Norvegia che il calcio italiano non abbia più la stessa aura di invincibilità. La fiducia del Glimt deriva dalle sue prestazioni in Europa e dalla convinzione di avere una chiara identità di gioco".
Sbaglio o il Bodø/Glimt è diventato come il Rosenborg degli anni '90 in Norvegia?
"Sì il Bodø/Glimt ha, per molti versi, ripreso il ruolo che aveva il Rosenborg negli anni '90. Non in termini di partecipazione alla Champions League, ma in termini di mentalità: un club norvegese che affronta le partite europee convinto di poter competere con club più grandi. Questo paragone è abbastanza comune qui".
Per quanto riguarda la partita, quali saranno le principali sfide della Juventus a Bodo? Sarà solo il campo sintetico o qualcos'altro?
"Per la Juventus, il campo artificiale sarà la sfida più grande. Le squadre italiane tradizionalmente faticano di più sul sintetico e questo cambia il ritmo della partita. Ma bisognerà stare attenti anche all'intensità e la sicurezza con cui gioca il Glimt: il pressing, gli automatismi, la velocità della costruzione. È difficile per la Juventus prepararsi al meglio per ciò che la attende a Bodø. Il Glimt ha poco da perdere, e questa libertà lo rende ancora più pericoloso".
Chi sono i giocatori più pericolosi del Bodø?
"Jens Petter Hauge, se sarà della partita, si fa spesso avanti quando serve. Ma il Glimt non si affida troppo alle singole stelle. Questo fa parte della sua identità: il sistema è la chiave. Ma c'è un giocatore che se disinnescato può provocare grossi problemi: Patrick Berg. Le squadre che riescono ad arginarlo dalla partita tendono a interrompere l'intero ritmo del Glimt. Rimane il punto di riferimento sia in difesa che in costruzione".
La Juventus è considerata, in Norvegia, un'avversaria più facile o più difficile di Roma e Lazio?
"La Juventus è ancora considerata una grande squadra in Norvegia: un peso massimo con diversi giocatori di alta qualità. Anche se non è al suo apice assoluto, ha un talento e un'esperienza che meritano rispetto".
La Juventus, d'altra parte, non è al meglio della forma. È un bene o un male per la squadra norvegese?
"Una squadra come la Juventus può sempre rispondere con forza per orgoglio, ma si trova anche ad affrontare una situazione difficile da controllare. Il Bodø/Glimt in casa è una sfida unica, e se la partita diventa caotica e veloce, la situazione si adatta molto meglio al Glimt che alla Juventus. Il Glimt si è abituato a dettare legge in casa e, onestamente, questa volta li vedo leggermente favoriti".
Erling Braut Haaland, il miglior numero 9 del mondo, avrebbe potuto giocare per la Juventus. Secondo te, Erling avrebbe fatto lo stesso percorso di carriera alla Juve?
"Non credo che la carriera di Haaland avrebbe seguito la stessa traiettoria se fosse arrivato alla Juventus. La sua crescita si è basata su passaggi scelti con cura in club che lo hanno messo in condizioni ideali: Molde, Salisburgo, Dortmund e Manchester City. Alla Juventus avrebbe potuto affrontare un percorso più complicato, magari venendo ceduto in prestito o ruotato dietro nomi affermati. Questo avrebbe potuto rallentare la sua ascesa. Allo stesso tempo, Haaland è un talento così unico che non si può mai escludere del tutto il successo in qualsiasi squadra. Ma il percorso che ha scelto ha massimizzato il suo potenziale in un modo che la Juventus probabilmente non avrebbe potuto eguagliare".
Si ringrazia Mats Arntzen per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.








