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Cuadrado, giornata da incorniciare. Recupero, viaggio e trionfo: un fattore per la JuveTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 22 gennaio 2021, 06:45Serie A
di Simone Dinoi

Cuadrado, giornata da incorniciare. Recupero, viaggio e trionfo: un fattore per la Juve

La Juventus festeggia ancora il trionfo nella Supercoppa Italiana che vale il primo trofeo stagionale per i bianconeri ma anche il primo per il suo allenatore, quell’Andrea Pirlo che alla finale numero uno della sua carriera da guida tecnica non sbaglia portandosi a casa la medaglia del vincitore. Pirlo che ha messo la sua firma sul risultato con alcune mosse tattiche che hanno incatenato il Napoli ma anche con la scelta di lanciare dal primo minuto Juan Cuadrado, recuperato poche ore prima.

DAL RECUPERO AL VIAGGIO - Quindici giorni di positività al Coronavirus e poi subito in campo dopo il doppio tampone negativo che ha confermato la guarigione dell’esterno colombiano la mattina stessa della finale. Visite di idoneità superate e partenza immediata per Reggio Emilia dove nel primo pomeriggio ha raggiunto il resto della squadra in hotel. Da lì Pirlo, considerata l’emergenza sugli esterni, ha cominciato a riflettere con convinzione sulla possibilità di inserirlo dal primo minuto al netto delle condizioni fisiche, sulla carta, non ottimali ma neanche pessime considerata l’assenza di sintomi nelle due settimane di malattia e l’allenamento svolto tra le mura casalinghe.


LUCIDITÀ CHE VALE IL TITOLO - La dimostrazione è arrivata poi sul campo. Palma di migliore in campo per Cuadrado, assieme ai decisivi Szczesny e Ronaldo, e prestazione da incorniciare per affidabilità, disponibilità e capacità di creare costantemente gioco con i suoi movimenti offrendo sempre una soluzione ai compagni. Una sorta di regista della squadra che ha fatto tutta la differenza del mondo dimostrando, ancora una volta, quanto sia imprescindibile per gli schemi juventini. Con l’aggiunta dei suoi soliti traversoni insidiosi per gli avversari e, nel finale, l’assist numero 10 in stagione per la rete di Morata. “C’era necessità di farlo giocare dall'inizio, - ha raccontato l’allenatore bianconero, - perché eravamo contati. Pensavamo durasse di meno ma ha tenuto fino all’ultimo minuto. Bisogna fargli i complimenti: si è allenato da solo e ha giocato in questo modo". Un fattore, senza se e senza ma.