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Cafù, il Pendolino di Milan e Roma. Uno dei migliori della storia del calcio
Marcos Evangelista de Moraes, al secolo Cafù, è stato uno dei migliori difensori di fascia destra di sempre. Ribattezzato Pendolino, per la sua capacità di andare su e giù per la fascia, ma sempre con il sorriso sulle labbra e le qualità del calcio bailado. Forse la giocata più ricordata è un triplo sombrero su Pavel Nedved, non proprio l'ultimo arrivato, ai tempi della Roma. Uno Scudetto con i giallorossi forse non vale quanto la Champions League con il Milan, però ha anche vinto due Mondiali, una Confederations Cup e due Coppa America. Forte fisicamente, difficile da saltare, tecnico. Nasce a San Paolo del Brasile nel 1970, il giorno in cui la Nazionale verdeoro affronta l'Inghilterra e Gordon Banks sfodera una delle parate più belle di sempre su colpo di testa di Pelè.
Nato in una famiglia povera, tutta la famiglia aveva solo una stanza nel quartiere di Jardim Irene, proprio a San Paolo. Non inizia alla grande, visto che da ragazzo viene respinto da tutti i club più famosi come Palmeiras, San Paolo, Santos e Corinthians, passando poi al futsal. Il suo nomignolo viene dalle prime quattro lettere di Cafuringa, il giocatore preferito dal padre. Cafù finisce al San Paolo, sotto la guida di Telé Santana, diventando titolare e iniziando la sua conversione da ala a terzino. Vince tre Paulista, un Braisileirao, 2 Libertadores, 2 Recopa Sudamericana, 1 Supercoppa Sudamericana e 2 intercontinentali, battendo proprio il Milan, il suo futuro (non proprio prossimo).
Dopo il Mondiale di USA 94 prova l'avventura al Saragozza, ma torna subito in Brasile prima con Juventude e poi con il Palmeiras. Qui c'è uno sliding doors, perché il Parma è a un passo dall'acquistarlo in combo con Rivaldo, ma verranno preferiti altri profili. Falcao lo suggerisce alla Roma di Sensi e così arriva in Italia, con Zeman come allenatore. Diventa un giocatore simbolo, coinvolto nello scandalo passaporti ma poi assolto, rimanendo fino al 2003 quando firma con il Milan, non prima di averlo fatto con gli Yokohama Mariners: firma un anno con i rossoneri, ci rimane cinque, vincendo anche la Champions del 2007. Oggi Cafù compie 53 anni.
Nato in una famiglia povera, tutta la famiglia aveva solo una stanza nel quartiere di Jardim Irene, proprio a San Paolo. Non inizia alla grande, visto che da ragazzo viene respinto da tutti i club più famosi come Palmeiras, San Paolo, Santos e Corinthians, passando poi al futsal. Il suo nomignolo viene dalle prime quattro lettere di Cafuringa, il giocatore preferito dal padre. Cafù finisce al San Paolo, sotto la guida di Telé Santana, diventando titolare e iniziando la sua conversione da ala a terzino. Vince tre Paulista, un Braisileirao, 2 Libertadores, 2 Recopa Sudamericana, 1 Supercoppa Sudamericana e 2 intercontinentali, battendo proprio il Milan, il suo futuro (non proprio prossimo).
Dopo il Mondiale di USA 94 prova l'avventura al Saragozza, ma torna subito in Brasile prima con Juventude e poi con il Palmeiras. Qui c'è uno sliding doors, perché il Parma è a un passo dall'acquistarlo in combo con Rivaldo, ma verranno preferiti altri profili. Falcao lo suggerisce alla Roma di Sensi e così arriva in Italia, con Zeman come allenatore. Diventa un giocatore simbolo, coinvolto nello scandalo passaporti ma poi assolto, rimanendo fino al 2003 quando firma con il Milan, non prima di averlo fatto con gli Yokohama Mariners: firma un anno con i rossoneri, ci rimane cinque, vincendo anche la Champions del 2007. Oggi Cafù compie 53 anni.
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