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Criscito racconta Thiago Motta: "Ne sono certo, la sua Juventus farà una grande stagione"
Domenico Criscito, attuale tecnico dell'Under 17 del Genoa, ha parlato alla Gazzetta dello Sport commentando anche il percorso del tecnico della Juventus Thiago Motta, suo ex compagno di squadra al Grifone nel 2008-2009: "Già quando giocava, aveva la testa da allenatore", racconta Criscito.
Crede che l’idea di calcio di Motta sia difficile da apprendere?
"No, affatto. Thiago chiede di giocare da dietro, vuole coraggio. Ecco, sì, serve gente coraggiosa, che si sappia prendere le responsabilità nei momenti difficili. Vedendolo allenare, ti accorgi che ha giocato nel Barcellona. Appena perdi palla, lui vuole andare alla riconquista del pallone. Bisogna comandare il gioco".
Il più grande pregio di Motta allenatore?
"Thiago è una persona leale. Un uomo vero. Se ti deve dire qualcosa, ti parla in faccia, senza troppi giri di parole. Una dote che apprezzo, anche se talvolta forse non è sempre bello. Però lo abbiamo visto quest’anno: quando ad esempio c’era da dire che un giocatore importante non rientrava nel suo progetto tecnico, come accaduto con Chiesa, lui lo ha fatto".
Lo reputa dunque un allenatore ad altezza Juventus.
"Assolutamente sì. Ha fatto un grande lavoro allo Spezia, è stato grandissimo con il Bologna. Ovvio che alla Juventus ci siano più pressioni, giustamente lì vogliono subito i risultati, che ora non sempre stanno arrivando. Normale che la colpa venga data all’allenatore, ma lui sta affrontando questo percorso con serenità, si vede nelle interviste. Ne sono certo, farà una grande stagione".
Crede che l’idea di calcio di Motta sia difficile da apprendere?
"No, affatto. Thiago chiede di giocare da dietro, vuole coraggio. Ecco, sì, serve gente coraggiosa, che si sappia prendere le responsabilità nei momenti difficili. Vedendolo allenare, ti accorgi che ha giocato nel Barcellona. Appena perdi palla, lui vuole andare alla riconquista del pallone. Bisogna comandare il gioco".
Il più grande pregio di Motta allenatore?
"Thiago è una persona leale. Un uomo vero. Se ti deve dire qualcosa, ti parla in faccia, senza troppi giri di parole. Una dote che apprezzo, anche se talvolta forse non è sempre bello. Però lo abbiamo visto quest’anno: quando ad esempio c’era da dire che un giocatore importante non rientrava nel suo progetto tecnico, come accaduto con Chiesa, lui lo ha fatto".
Lo reputa dunque un allenatore ad altezza Juventus.
"Assolutamente sì. Ha fatto un grande lavoro allo Spezia, è stato grandissimo con il Bologna. Ovvio che alla Juventus ci siano più pressioni, giustamente lì vogliono subito i risultati, che ora non sempre stanno arrivando. Normale che la colpa venga data all’allenatore, ma lui sta affrontando questo percorso con serenità, si vede nelle interviste. Ne sono certo, farà una grande stagione".
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