
Qualificazioni ai Mondiali, il sistema europeo non funziona: si pensa a un cambio format
Le qualificazioni UEFA ai Mondiali, da un paio di edizioni a questa parte, stanno oltrepassando il ridicolo. Per un format che oltre a essere cervellotico non è nemmeno del tutto meritocratico. Basti pensare a gironi che non danno la possibilità di sbagliare nemmeno una partita, o playoff che inglobano persino squadre di leghe inferiori di Nations League (per rendere l'idea, San Marino potrebbe entrare negli spareggi), fino alla finale dei suddetti playoff da giocare in gara secca sul campo di una delle due finaliste, con sede determinata dal sorteggio. Tutto questo mentre il Brasile si qualifica nonostante 6 sconfitte e la Bolivia va ai playoff perdendo 10 gare su 18.
Secondo quanto riporta L'Equipe, proprio la UEFA starebbe pertanto pensando di apportare dei cambiamenti, per rendere le qualificazioni più meritocratiche e anche più interessanti. L'idea sarebbe quella di prendere spunto dall'attuale Champions League, dove le 36 squadre partecipanti danno vita a un tutti contro tutti in 8 giornate, col calendario determinato dalle varie fasce di sorteggio. Questo permettebbe di assistere a gare di livello come magari un Italia-Francia o un Germania-Inghilterra, senza dall'altra parte escludere le piccole che avrebbero garantite le loro partite contro le big.
Progetto ancora da sviluppare, ma che sulla carta sembra migliore del sistema attuale. Certo, non parleremmo in questo caso di 36 squadre ma di 54 (considerando la Russia esclusa) che darebbe vita a una classifica maxi. Per questo si valuterebbe anche di dividere le federazioni in due gironi da 27. C'è ancora tempo per sviluppare il tutto ma una cosa è certa: non si può andare avanti con l'attuale sistema di qualificazioni.
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