
Berti: "Il VAR ai miei tempi sarebbe stato un problema. Tra gomitate e quello che dicevamo..."
Nicola Berti è rimasto tifosissimo dell'Inter, ma soprattutto è uno dei simboli di un calcio che oggi non c'è più. Nel corso di un'intervista a IlPiacenza.it, l'ex centrocampista ha parlato così del VAR: "Ai miei tempi sarebbe stato un problema: dicevamo e ci dicevamo delle cose, durante le partite, oggi impensabili. Insulti su insulti. E anche gomitate e colpi. Io nei derby con il Milan di Franco Baresi uscivo dal campo sempre con dei tagli, delle ferite, delle caviglie grosse. I difensori facevano delle entrate che oggi verrebbero punite con cartellini gialli e rossi. È cambiato tutto: sono contento di aver giocato nella mia epoca, ma fossi capitato in quella di oggi, mi sarei adattato".
Che idea si è fatto a proposito dei recenti scandali di calcioscommesse?
"L’unico vizio che non ho è quello per il gioco. Ritorno al discorso del tempo libero: o il calciatore si impegna in qualcos’altro, o non sa come trascorrere il tempo. Infatti si cerca di tenere il più possibile gli atleti impegnati nei centri d’allenamento. Altrimenti il calciatore è sopraffatto dalla noia: io, durante i viaggi in trasferta, giocavo a carte con i compagni, per combattere la noia. In particolare giocavo con Paul Ince e Youri Djorkaeff. Ince, se gli portavi via 10mila lire, ti menava. Comunque il telefonino lo proibirei nei momenti di gruppo e di condivisione: andrebbe vietato in spogliatoio, ad esempio".
Avrebbe trovato spazio nel calcio atletico di oggi?
"Mi sarei adattato, per forza. Avevo un bel fisico e mi lamentavo per la durata degli allenamenti. Pensa te: avrei voluto giocare e correre di più, allenarmi di più".
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