Inter, Dimarco: “Chivu mi ha ridato fiducia". Poi frecciata a Inzaghi sul minutaggio?

Federico Dimarco, alla vigilia di Inter-Slavia Praga, valida per la seconda giornata di Champions League, ha parlato ai microfoni di Sky da Appiano Gentile. Si riparte dalle tre vittorie consecutive: “L’Inter sta bene, domani dovremo cercare la quarta. Sappiamo che in Champions tutte le gare sono difficili, ma dovremo affrontarla come tutte le ultime”.
Due finali in tre anni, con che approccio vi avvicinate alla prima casalinga in Champions?
“Penso che la crescita avuta dalla squadra e dalla società negli ultimi anni sia sotto gli occhi di tutti, viste le finali raggiunte. Dovremo cercare di fare il nostro meglio in Champions League, in tutte le partite, a partire da domani. Si è già visto con l’Ajax: siamo una squadra forte, che ha meritato di stare lì per due anni su tre. Non dico che dovremo cercare di rifarlo quest’anno, ma dobbiamo lottare per arrivare il più in fondo possibile”.
Su cosa sta puntando Chivu?
“Ci sta dando tanto. Parlo per me personalmente: mi sta aiutando a ritrovare la fiducia che in questi mesi avevo perso. Del passato non dobbiamo più parlare: è successo dopo aver vinto lo scudetto e deve succedere anche quest’anno, si è ripartiti da zero con un nuovo allenatore che ci sta dando nuove indicazioni e nuovi stimoli. Dobbiamo cercare di seguirlo nel migliore dei modi”.
Di solito uscivi sempre prima del 70’, in questa stagione già diverse partite oltre l’85’. Cosa è cambiato?
“Dal mio punto di vista no, mi sono sempre allenato al 100%. È stata solo una scelta dell’allenatore: giocare più spesso novanta minuti ti aiuta a migliorare la condizione, piuttosto che uscire matematicamente al sessantesimo”.
Nell’abbraccio con Esposito è sembrato di vedere un legame forte tra due giocatori che, pur di generazioni diverse, sono cresciuti nell’Inter.
“È una giovane, un ragazzo per bene che lavora tanto per migliorare. Sta facendo tutto il possibile per diventare un grande attaccante a livello europeo, ma bisogna lasciarlo crescere: ha vent’anni, bisogna dargli tempo. Io lo conosco da quando ha cinque anni, perché i nostri fratelli (Christian Dimarco e Sebastiano Esposito, ndr) giocavano insieme a Interello”.
